Anm, a rischio gli stipendi: scioperi a febbraio di bus e metro
Nel nuovo piano Anm si contano ben 650 esuberi: a rischio gli stipendi dei dipendenti e la circolazione a febbraio nel napoletano
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Il Comune di Napoli tarda nel trasferire alla Anm i 9 milioni di euro necessari a pagare i servizi del mese di gennaio, con il termine di scadenza che si avvicina inesorabilmente (il termine ultimo scade venerdì prossimo): il comune fa sapere che non ci saranno ritardi, ma tra i lavoratori c’è già grande agitazione, poichè aumenta il rischio di insolvenza degli stipendi e i sindacati preparano la protesta e minacciano la rivolta. Confermato lo sciopero di Cgil, Cisl, Uil e Ugl di venerdì 10 febbraio con bus, metro e funicolari che saranno ferme per tutta la durata della giornata.
Rinviata a metà febbraio la delibera per la ricapitalizzazione della società, attraverso il conferimento dei depositi e dei parcheggi per 65 milioni di euro.
Di seguito sarà convocata l’assemblea straordinaria con il Comune di Napoli per discutere il bilancio 2015 in rosso di 42 milioni di euro di perdite, con l’agghiacciante previsione di chiudere in rosso di 30 milioni nel 2016 – portando il capitale sociale a limite legale di 5 milioni per il servizio di trasporto.
A causa di questi “rinnovamenti”, urge una ripatrimonializzazione che dovrà passare in consiglio comunale che dovrà decidere sul passaggio degli immobili dal patrimonio del Comune a quello dell’azienda, operazione con scadenza in aprile.
Ieri vertice a Palazzo San Giacomo, espresse preoccupazioni e dissapore per l’accaduto tra gli assessori Salvatore Palma (Bilancio), Enrico Panini (Lavoro) e Mario Calabrese (Trasporti), il management aziendale e tutte le sigle sindacali, incontrate a gruppi, per illustrare la filosofia del nuovo piano industriale 2017-2019.
Il principale obiettivo primario del Comune è salvare l’Anm, non solo per tutelare il trasporto pubblico e i dipendenti, ma anche l’indotto e il bilancio comunale.
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