Regione Campania all’ultimo posto per livelli di assistenza sanitari
Regione Campania cola a picco nella graduatoria per i livelli di assistenza sanitari. Sotto la soglia del 100 punti nella pagella del Ministero
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Non ci sono buone notizie per quanto riguarda la sanità nella nostra regione. Secondo recenti studi e ricerche effettuate dai ministeri che si occupano di tutelare salute ed economia, la Campania occupa l’ultimo posto in graduatoria per i suoi scarsi livelli di assistenza. Per la prima volta in assoluto, una delle regioni italiane si trova sotto la soglia dei 100 punti nella pagella stilata dal Ministero della salute.
Da sempre la sanità campana ha vacillato presso gli ultimi posti, ma non è mai stata l’ultima e mai con un punteggio così scarso. Sembrava addirittura che dal 2014 i bilanci si stessero assestando anche con le altre regioni, ma per un motivo o un altro, la Campania è colata a picco occupando addirittura l’ultimo posto. Secondo alcuni studiosi, mai nessuna regione italiana, purtroppo, è rimasta così indietro a livello sanitario.
Il Piano di rientro stipulato già tempo addietro, ormai si è rivelato un vero e proprio buco nell’acqua. La Campania, in sette anni ha tagliato (dove ha potuto) i servizi sanitari, disarticolato ambulatori e reparti, applicato ticket e tasse e lasciato sul campo 14 mila camici bianchi, nessuno di questi rimpiazzati. Come se non bastasse, alcuni degli ospedali più importanti, come quello di Napoli, Salerno e Caserta, mostrano un preoccupante deterioramento a causa della scarsa quantità di barelle disponibili e del sovraffollamento dei pazienti.
Il disordine non riguarda solo le strutture, ma anche le ambulanze che sembrano non rispettare mai le piante organiche delle reti d’emergenza, senza contare i profili di personale squilibrato, le procedure disomogenee. Avvisi per la mobilità interregionale e concorsi per il reclutamento di nuovo personale che procedono sempre più al ralenti.
Senza contare l’enorme problema dei policlinici universitari non ancora ospedalizzati a differenza di tutte le altre regioni in cui questo passaggio è avvenuto. Anche i modelli di cura adottati in Campania lasciano a desiderare, poiché sembrano non essere aggiornati e risalenti ad un secolo fa!
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