De Luca commissario della Sanità campana
Ieri in Commissione Bilancio della Camera con 18 voti favorevoli e 12 contrari e un astenuto, Bruno Tabacci, è stato approvato l’emendamento all’art. 58 della legge di Bilancio riformulato dal relatore Mauro Guerra e presentato in commissione: così De Luca potrà fare il commissario della Sanità campana con un controllo semestrale sull’attività
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L’emendamento, fortemente contestato dalle opposizioni, secondo cui il testo è ritagliato per il Presidente Vincenzo De Luca, permette ai presidenti di Regione di essere nominati commissari straordinari alla sanità, ma ogni sei mesi ci sarà una verifica sul loro operato.
Infatti, la novità è rappresentata dalla previsione di tavoli tecnici che con cadenza semestrale devono verificare se il lavoro dei Commissari-Presidenti rispetta i piani di rientro; la relazione sarà inviata ai ministri competenti della salute e dell’economia, nonché al Consiglio dei Ministri che potrà assumere le determinazioni del caso.
Le polemiche non sono mancate e durissima è stata la reazione delle opposizioni (M5S, Lega, Sel, Si e gruppo misto) per quello che ormai è definito l’emendamento De Luca, perché è stato visto come un favore politico del governo al presidente della regione Campania in cambio dell’appoggio al Si sul referendum del 4 dicembre. Proprio nel sud infatti il SI risulta in difficoltà.
Molto critica è stata la grillina Silvia Giordano, che intervenendo in commissione Bilancio alla Camera ha detto: “Questa è una marchetta bella e buona perché i voti di De Luca vi fanno di un comodo impressionante, abbiate l’onestà di ammettere che volete solo i suoi voti“. C’è poi la Lega Nord che ha minacciato, per voce di Barbara Saltamartini, di occupare la sala del Mappamondo, dove si sono svolti i lavori.
Difatti il ministro Beatrice Lorenzin aveva espresso parere contrario, ma dopo una battaglia in Commissione, passa l’emendamento all’art. 58.
Replica alle polemiche il Presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia affermando: “Contestare il merito delle scelte è un diritto che è stato garantito in oltre tre ore di discussione. Criticare il merito delle scelte è legittimo e giusto. Evitare di fare esprimere alla maggioranza il proprio punto di vista con il voto è sbagliato oltre che inopportuno. Se si vogliono cambiare le regole delle votazioni in commissione, i deputati dei diversi gruppi parlamentari non devono far altro che modificare il regolamento Camera, non lamentarsi quando non va bene l’esito. Le regole ci sono, funzionano e si rispettano sempre”.
A tutto questo si aggiunge l’esposto presentato ieri, dai consiglieri regionali del M5S (Ciarambino, Muscarà, Saiello, Cammarano e Cirillo), alla Procura di Napoli nei confronti di De Luca, un atto importante per chiedere alla magistratura partenopea di effettuare gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili di rilevanza penale rispetto alle parole pronunciate da De Luca nel corso di un’assemblea con 300 amministratori locali, in cui esalta il metodo clientelare e chiede di contattare il mondo dell’imprenditoria e della sanità privata perché portino voti al Si.
A fronte di questa iniziativa si sono subito susseguite voci circa un’inchiesta della Commissione Antimafia ma a tal proposito è intervenuto il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in Commissione chiarendo: “…nessuno ha chiesto nell’ufficio di presidenza della Commissione Antimafia la convocazione del governatore De Luca e non c’è nessuna inchiesta aperta dall’Antimafia su di lui. Come sempre, di fronte ad una richiesta delle opposizioni di aprire un’indagine, la Commissione all’unanimità ha votato il mandato alla Presidente di verificare l’esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla Procura di Napoli. Il resto è propaganda, l’evidente tentativo di strumentalizzare in vista del referendum la vicenda“.
È intervenuto in fine il Presidente De Luca rilasciando la seguente dichiarazione: “Apprendiamo della richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia. Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro. Vediamo rilanciata anche la discussione sull’emendamento battezzato “De Luca”. Vorrei solo ricordare che si tratta di una proposta avanzata unitariamente dalla Conferenza delle Regioni ben prima che si aprisse questo dibattito, ed è una iniziativa volta a rimuovere una situazione assurda per la quale fino a un anno fa erano commissari per la Sanità i Presidenti che avevano determinato il debito, mentre non possono esserlo coloro che la stanno risanando. Incuriosisce il fatto che quelli che sulla battaglia referendaria lamentano il neocentrismo e la sottrazione di competenze alle Regioni si straccino le vesti nel momento in cui queste vengono riconosciute. Come sempre, riconfermiamo che la nuova Campania è pronta ad accettare la sfida del rigore, del risanamento e della correttezza amministrativa. Per ogni altro elemento di folklore se ne riparlerà dopo il referendum, quando comunicheremo anche l’elenco di tutti quelli che saranno querelati per diffamazione”.
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