Agguato a Scisciano: la morte di Ottavio Colalongo
Avrebbero affiancato la vittima in sella a una moto, probabilmente una Transalp, mentre lui era sul suo Sh
pexels
AGGUATO A SCISCIANO-La sera del 17 dicembre a Scisciano, nell’area orientale della provincia di Napoli, è avvenuto un agguato mortale che ha portato alla morte di Ottavio Colalongo, un uomo di 48 anni residente in zona e già noto alle forze dell’ordine. Secondo le prime ricostruzioni investigative, Colalongo stava percorrendo via Giuseppe Garibaldi sul suo scooter. Ad un certo punto due persone su una motocicletta di grossa cilindrata, probabilmente una Transalp, l’hanno avvicinato. Senza preavviso, i killer hanno iniziato a sparare alla vittima mentre entrambi i mezzi erano in movimento.
La dinamica dell’assassinio è particolarmente brutale. Dopo aver colpito Colalongo mentre era ancora in sella, gli aggressori avrebbero continuato a sparare anche quando era già caduto sull’asfalto. I due avrebbero mirato ripetutamente al corpo e al volto, secondo quanto emerso dai rilievi effettuati sul luogo. I soccorritori, allertati da una chiamata al numero di emergenza, lo hanno trovato ormai senza vita. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, insieme ai militari della stazione di San Vitaliano e del Nucleo Investigativo. Hanno avviato le indagini per identificare i responsabili e ricostruire l’accaduto in modo più dettagliato.
Rinvenuta anche l’arma del delitto, una pistola calibro 9. La moto usata per commettere l’agguato è stata poi ritrovata abbandonata vicino alla scena del crimine. Le autorità investigative stanno esaminando anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in via Garibaldi per chiarire la sequenza dei fatti e capire se esistono collegamenti con altri episodi criminali recenti.
La matrice camorristica
Secondo gli inquirenti, l’omicidio ha una chiara matrice camorristica. Colalongo sarebbe stato vicino al clan Filippini, un gruppo criminale attivo soprattutto nell’area di San Vitaliano, Marigliano e Cimitile, e la sua eliminazione potrebbe essere collegata a una faida o a un riassetto degli equilibri nel traffico di stupefacenti e nel controllo del territorio. L’episodio ha suscitato forte preoccupazione nella comunità locale, già provata da altri atti di violenza negli ultimi anni.
FONTE: Fanpage, RaiNews
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Spaccio e armi sul litorale domizio: fucilata contro la telecamera degli investigatori
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
