Faida Scampia, Raffaele Amato evita l’ergastolo
Il PM ha rifiutato la richiesta di ergastolo avanzata. Condannato anche il ras di Miano Oreste Sparano
immagine di repertorio
FAIDA SCAMPIA RAFFAELE AMATO – Raffaele Amato, conosciuto con il soprannome ‘O Spagnuolo e figura storica a capo degli Scissionisti (oggi clan Amato-Pagano), è stato condannato a 30 anni di reclusione al termine del giudizio con rito abbreviato. La sentenza, emessa nell’ambito del processo relativo alla seconda faida di Scampia, ha visto il collegio giudicante non accogliere la richiesta di ergastolo avanzata dal Pubblico Ministero.
La decisione di condanna a 30 anni (il massimo della pena nel rito abbreviato) è un risultato significativo. Attribuita questa decisione alle argomentazioni difensive prodotte dagli avvocati Domenico Dello Iacono ed Emilio Martino.
Faida Scampia: i capi d’accusa contestati al boss Raffaele Amato
La sentenza si riferisce a gravi reati commessi durante gli anni della sanguinosa Faida di Scampia, che vide il clan Amato-Pagano prevalere sul clan Di Lauro per il controllo delle attività illecite nell’area Nord di Napoli.
Contestati a Raffaele Amato, in particolare, i seguenti crimini:
- Omicidi plurimi: Inclusi gli assassinii di Salvatore Ferrara (capo-piazza dei Di Lauro), Luigi Magnetti e Carmine Fusco.
- Reati Aggravati: Detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare l’attività del clan Amato-Pagano.
La condanna a 30 anni conferma dunque la gravità dei crimini commessi e il ruolo di leader di Amato all’interno dell’organizzazione criminale.
Condanna anche per Oreste Sparano
Parallelamente, è arrivata la condanna anche per Oreste Sparano, ras del quartiere Miano.
- Pena: 20 anni di reclusione.
- Capi d’Accusa: condannato per l’omicidio di Carmine Fusco.
Oreste Sparano è stato difeso dagli avvocati Luigi Senese e Gandolfo Geraci.
Fonte: Napoli Today
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