14 Novembre 2025

Comune di Napoli e Federico II chiudono i rapporti con enti israeliani

La comunità ebraica di Napoli si scaglia contro la loro decisione: "La loro decisione alimenta l'odio antiebraico"

Foto: A.R. Napoli Zon

Napoli riconosce lo Stato di Palestina

NAPOLI COMUNE FEDERICO II ENTI ISRAELIANI – Il Comune di Napoli e l’ Università degli Studi di Napoli Federico II hanno preso una posizione forte e discussa. Hanno deliberato la sospensione di tutti i rapporti e gli accordi di collaborazione con enti e istituzioni di ricerca e culturali israeliane. Questa mossa ha immediatamente sollevato una netta reazione, in particolare da parte della Comunità Ebraica di Napoli.

Napoli, la decisione del Comune e della Federico II contro gli enti israeliani

Approvata la risoluzione dagli organi competenti con l’obiettivo dichiarato di allinearsi a una posizione di solidarietà internazionale e di critica rispetto al conflitto in corso.

  • Comune di Napoli: Il Consiglio Comunale ha approvato una delibera. Questa impegna il sindaco e la giunta a rivedere e interrompere le relazioni istituzionali e culturali con omologhi israeliani.
  • Università Federico II: Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo hanno espresso la volontà di non rinnovare e di sospendere i bandi che prevedono collaborazioni con enti israeliani, citando motivazioni etiche e legate al diritto internazionale.

Questa interruzione coinvolge specificamente progetti di ricerca congiunti, scambi di docenti e studenti, e altre iniziative accademiche e istituzionali.

La risposta della comunità ebraica

La notizia della rottura dei rapporti ha provocato un immediato e forte dissenso da parte della Comunità Ebraica di Napoli. La Comunità ha espresso profonda preoccupazione. Ha affermato che tali decisioni contribuiscono ad alimentare l’odio e i pregiudizi nei confronti degli ebrei e dello Stato di Israele. In una nota da loro pubblicata si legge quanto segue:

Le decisioni del Comune di Napoli e della Federico II alimentano l’odio antiebraico. […] Si parla spesso di creare dei ponti tra i popoli e invece, con simili decisioni si alzano i muri, ‘collaborando fattivamente’ con chi vorrebbe ottenere, attraverso l’isolamento politico, ciò che non ha potuto raggiungere con le armi, cioè la distruzione di Israele e l’eliminazione degli Ebrei, o almeno di quegli Ebrei che non accettano di chinare il capo e sottomettersi a chi non riconosce la loro identità. […]

Sono ormai mesi che in tutta Italia e anche a Napoli i cittadini italiani di fede ebraica sono oggetto di offese, minacce e discriminazioni, il più delle volte non denunciati pubblicamente per non alimentare tensioni ma che non permettono agli Ebrei del nostro Paese di vivere mostrando senza rischi i simboli della propria fede e di esprimere liberamente il proprio pensiero. Per questo motivo riteniamo le decisioni del Consiglio comunale di Napoli e dell’Università Federico II poco coerenti con la ricerca della pace e del dialogo e pericolose per la sicurezza degli ebrei nei cui confronti viene alimentato, di fatto, l’odio e il pregiudizio

Cosa succederà da oggi in poi?

La scelta di Napoli si inserisce in un dibattito più ampio che coinvolge diverse università e istituzioni in Italia e nel mondo. Si chiede un boicottaggio accademico e culturale verso Israele in risposta alle operazioni militari.

Questa situazione pone l’attenzione sulla libertà accademica e sul ruolo delle istituzioni nella politica internazionale. La sospensione è destinata a influenzare i futuri bandi di ricerca e i programmi di scambio dell’Ateneo Federico II e le iniziative culturali promosse dal Comune.

Fonte: Fanpage.it

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Villaggio dell’Esercito e Giuramento Nunziatella 2025: il piano traffico