Intossicazione da funghi velenosi a Napoli
Il Cardarelli avverte: consumare solo funghi certificati Asl.
Fonte: Wikimedia Commons
È scattato l’allarme al Centro Antiveleni del Cardarelli di Napoli: in soli cinque giorni sono stati registrati 25 casi di intossicazione da funghi velenosi a Napoli.
La stagione dei funghi è appena iniziata, ma i numeri preoccupano gli esperti, che invitano alla prudenza e a non consumare funghi raccolti senza la verifica di un micologo qualificato della Asl.
Intossicazione da funghi velenosi a Napoli – l’appello dei medici: “Mangiate solo funghi certificati”
Il Cardarelli, tra i più grandi centri antiveleni d’Italia, ribadisce l’importanza del controllo preventivo.
“Di funghi velenosi si muore – spiega la dottoressa Anna Lanza, anestesista della TIGU-CAV – soprattutto per le specie appartenenti alla famiglia delle Amanite, ma non solo. Anche altre varietà possono causare gravi danni epatici, renali e neurologici”.
La dottoressa sottolinea inoltre che la consulenza del servizio micologico Asl è gratuita e accessibile a tutti, e rappresenta l’unico modo sicuro per verificare la commestibilità dei funghi.
I sintomi dell’intossicazione e il periodo di latenza
I primi segnali di intossicazione da funghi velenosi possono comparire dopo diverse ore dall’ingestione. Nausea, vomito, cefalea, dolori addominali, diarrea e senso di spossatezza sono i sintomi più comuni. Tuttavia, nei casi più gravi possono manifestarsi danni epatici e renali.
Più il periodo di latenza è lungo — fino a 12, 18 o anche 24 ore — maggiore è la probabilità che l’intossicazione sia seria.
In alcuni casi può verificarsi una fase temporanea di apparente benessere prima dell’aggravarsi dei sintomi.
Cosa fare in caso di sospetta intossicazione
Intossicazione da funghi velenosi a Napoli – Chi sospetta un’intossicazione deve rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso o contattare il Centro Antiveleni del Cardarelli, disponibile 24 ore su 24 ai numeri 081 545 3333 e 081 747 2870, o via email a [email protected].
È utile conservare eventuali resti dei funghi crudi o cotti per consentirne l’identificazione ai fini diagnostici.
Il messaggio dei medici è chiaro: mai fidarsi dell’esperienza personale o dei consigli popolari, ma rivolgersi sempre a un micologo esperto. Solo così si può vivere la stagione dei funghi in sicurezza, senza mettere in pericolo la vita propria e dei propri cari.
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