23 Settembre 2025

Giancarlo Siani, il ricordo del giornalista che scelse la verità

Quaranta anni fa l'omicidio di Giancarlo Siani, ucciso per aver raccontato la verità. L'eredità del giornalista continua a vivere

dalla pagina Facebook "Fondazione Giancarlo Siani"

Sono passati quaranta anni dalla morte del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985, a soli 26 anni. Era un giornalista napoletano de Il Mattino, condannato a morte per aver scelto di raccontare la verità in un articolo scritto il 10 giugno 1985.

Nell’articolo Siani informava che l’arresto del boss Valentino Gionta di Torre Annunziata era stato possibile grazie agli alleati Nuvoletta che tradirono Gionta in cambio di una tregua con il clan dei casalesi.

Giancarlo Siani da Torre Annunziata si occupò principalmente di cronaca nera e di camorra e collaborò sia con il periodico l’Osservatorio sulla Camorra, sia con Il Mattino dove approfondì la conoscenza del mondo della criminalità organizzata e della collusione con la politica.

Pian piano Siani, mosso da un grande rigore e da una forte onestà intellettuale, divenne un giornalista particolarmente scomodo per la criminalità organizzata.

Siani, un giornalista morto per la verità

Il 23 settembre 1985 fu ucciso a bordo della sua Citroen Méhari con 10 colpi alla testa da due assassini.

Vennero condannati all’ergastolo i mandanti dell’omicidio, ovvero i fratelli Nuvoletta e Luigi Braccante. Stessa sorte toccò agli esecutori materiali del delitto, Ciro Cappuccio e Armando Del Core.

Alle 10:30 di oggi sarà presentato al Teatro Mercadante il documentario “Quaranta anni senza Giancarlo Siani”, già disponibile su RaiPlay. Stasera sarà proiettato alle 20 nel complesso di San Domenico Maggiore, in concomitanza con la prima serata su Rai3.

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