Napoli-Milan, l’acrostico del match. 4-2 e grande festa al San Paolo
Napoli-Milan. Grande festa al San Paolo per la vittoria degli azzurri, ma che brivido! Mertens e Milik super, Callejon fondamentale…
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Napoli-Milan – E’ un avvio di match tutt’altro che semplice per gli azzurri al San Paolo. Col pareggio di Pescara alle spalle e le contestazioni al presidente De Laurentiis, resta ai partenopei un’unica possibilità per provare a infiammare di nuovo la piazza: VINCERE! Primo tempo da sogno e doppio vantaggio grazie a un Mertens ispiratissimo e un Milik quasi impeccabile; la ripresa non è delle migliori, col Napoli che si trova a dover costruire tutto da capo dopo i gol di Niang e Suso. Impresa ardua, ma missione compiuta: finisce 4-2 allo stadio San Paolo, che può gioire non soltanto della vittoria ma anche e soprattutto di un ragazzo che ha già saputo impressionare la piazza alla prima occasione: Arek Milik.
Ecco l’acrostico di Napoli-Milan:
Nervosismo. Il nemico numero uno per gli azzurri che ancora faticano a scacciare il demone di Higuain. La strada intrapresa ieri al San Paolo è quella giusta, ma servono continuità e fiducia nei propri mezzi. Sarri ha già la medicina pronta!
Arek Milik, un centravanti vecchio stampo in grado di tener palla e far salire la squadra in più occasioni, un ragazzo umile con un gran senso del gol e uno strapotere fisico. Il gol di testa ne è la testimonianza.
Pepe Reina, uomo spogliatoio, leader della squadra ma quanta incertezza! Sul secondo gol è incolpevole ma sul tiro di Niang è ancora una volta fuori posizione! Combina un mezzo pasticcio sullo scadere del primo tempo con un’uscita azzardata che avrebbe regalato la sfera agli avversari. Per fortuna il fuorigioco fischiato ai rossoneri lo salva.
Offensivo. Il Napoli con Zielinski in campo è una vera delizia per gli occhi. Il polacco subentrato per sostituire un Allan in affanno è stato a dir poco devastante: è infatti da un suo dribbling che nasce l’azione che ha portato il Napoli sul 3-2.
Lezioso Koulibaly in più occasioni. Rispetto allo scorso anno, il numero 26 azzurro appare disattento e svogliato, un altro giocatore. Le sirene della Premier squillano incessantemente da più di un mese ma il K2 deve fare una scelta. E che stavolta sia di cuore.
Irrispettosi i pochi tifosi rossoneri presenti allo stadio che hanno intonato “Oh Vesuvio lavali col fuoco” durante il minuto di raccoglimento dedicato ai terremotati del Centro Italia. Saranno presi provvedimenti? Si spera.
Mertens, il nuovo acquisto del Napoli. Che colpaccio di ADL! Ah no. E’ forse quel numero 14 che per due anni se ne è stato buono buono a guardare le prestazioni di Insigne, accontendandosi di giocare 30 minuti a partita? Proprio lui. Devastante, ispirato, cinico, attaccatissimo alla maglia e alla città. Al momento è insostituibile e si spera possa esserlo ancora a lungo, semplicemente il migliore in campo.
Insigne. L’altra faccia della medaglia, quella egoista e insoddisfatta, nervosa e pasticciona. Nei venti minuti in cui è in campo sbaglia praticamente tutto, soffre la competizione col belga ed è evidente, ma deve provare a reagire per il suo bene e quello della squadra.
Lapadula, colui che rifiutò Napoli per sposare il progetto calcistico dei rossoneri, fischiatissimo al suo ingresso in campo negli ultimi dieci minuti.
Albiol, che di professione fa il difensore, è costretto ad uscire anzitempo dal terreno di gioco per una gomitata di Gomez allo zigomo che gli costa 3 punti di sutura. Kung fu Milan!
Niang. Forse l’unico giocatore avversario realmente pericoloso ieri sera. Veloce, agile, buon tiratore, ricorda il Mario Balotelli dei tempi d’oro, ma finisce sotto la doccia prima dello scadere dei 90 minuti per un fallo di reazione su Pepe Reina.
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