Caserta, annullato arresto per 16enne: spunta l’ipotesi di avvelenamento

Annullato arresto per 16enne – La Cassazione ha revocato la misura cautelare in carcere per il 16enne pakistano accusato di aver accoltellato la madre lo scorso marzo nel Casertano.

Il procedimento torna ora al Tribunale per i minorenni di Napoli, che dovrà valutare i nuovi elementi emersi durante la difesa.

Annullato arresto per 16enne: accusato di aver accoltellato la madre

Gli avvocati Luigi Ferrandino e Domenico Cesaro hanno scoperto nuovi elementi durante le indagini difensive: qualcuno potrebbe aver avvelenato il ragazzo prima dell’aggressione. Le analisi svolte al momento del suo ingresso nell’Istituto penale minorile di Nisida hanno rilevato sostanze pericolose. Le analisi del sangue hanno rilevato ecstasy, oppiacei, metadone e barbiturici in quantità tossiche.

La difesa ipotizza che la madre abbia tentato di impedire la testimonianza del figlio drogandolo con sostanze psicoattive. Inoltre, poiché il tentativo di sedarlo non avrebbe funzionato, la madre avrebbe poi cercato di attaccarlo con un coltello. Il ragazzo, secondo i legali, si sarebbe difeso sottraendole l’arma e ferendola. Questa versione ribalta completamente quanto emerso in un primo momento.

Accuse reciproche e tensioni in famiglia

Il ragazzo, insieme ai fratelli, ha accusato la madre di abusi sessuali: la donna avrebbe risposto alle accuse puntando il dito contro il marito. La madre dichiara di essere stata manipolata e vittima lei stessa di violenze.

Il Tribunale per i minorenni di Napoli ha così deciso di togliere la potestà a entrambi i genitori. I figli sono stati trasferiti in una casa famiglia per donne maltrattate, la stessa struttura in cui si trovava anche la madre. Proprio in questa struttura, a marzo, si è verificata l’aggressione.

Ora il Tribunale minorile dovrà riesaminare il caso alla luce delle nuove prove, valutando le condizioni del giovane e le implicazioni legate all’ipotesi di avvelenamento. È stata inoltre presentata una nuova denuncia dal padre per verificare se anche gli altri fratelli siano stati somministrati indebitamente sostanze tossiche.

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