Carcere di Secondigliano, bloccato detenuto che tentava di evadere
L'uomo era arrivato a arrampicarsi sul tetto del carcere. I sindacati: "Sistema ormai al collasso".
carcere: pixabay

Carcere di Secondigliano, bloccato dagli agenti penitenziari un detenuto che stava tentando un’evasione. L’uomo era riuscito ad arrampicarsi sul tetto della struttura.
Secondo il sindacato Con.Si.Pe, l’ennesimo segnale di un sistema ormai al collasso: ecco cosa è accaduto.
Carcere di Secondigliano, detenuto cerca di evadere: cosa è accaduto
I fatti hanno avuto luogo nella tarda serata di ieri, 21 maggio, nel carcere di Secondigliano, a Napoli. Uno dei detenuti, la cui età non è al momento nota, ha tentato di evadere. L’uomo si è arrampicato fino al tetto del penitenziario, prima di essere bloccato dagli agenti penitenziari.
Un fatto grave che, secondo il sindacato Con.Si.Pe., non è altro che l’ennesimo segnale di un sistema ormai al collasso. Il dirigente Bruno Faraldo si è congratulato con gli agenti per aver evitato il peggio, ma anche a sua volta sottolineato come la gravità dei fatti indichi ancora una volta tutte le criticità e le fragilità del sistema penitenziario.
“Sovraffollamento, organici insufficienti e carenze infrastrutturali mettono quotidianamente a rischio la sicurezza del penitenziario e la salute psicofisica del personale in servizio” ha evidenziato Feraldo. Anche il sindacalista Luigi Castaldo è intervenuto per richiedere più risorse umane, in modo da garantire sia un maggiore benessere del personale sia l’applicazione di una pena che miri davvero al reinserimento del detenuto.
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