America’s Cup Napoli: la provincia resta indietro, l’allarme di Enrico Ditto
Grande evento per il capoluogo, ma l’hinterland viene ignorato: servono investimenti diffusi e strategie per lo sviluppo del territori.
Credit photo: NapoliZON

America’s Cup Napoli – L’annuncio dell’America’s Cup Napoli ha acceso l’entusiasmo in città, ma ha anche sollevato riflessioni importanti sul divario tra il capoluogo e il resto del territorio.
Enrico Ditto lancia l’allarme, l’imprenditore attivo nei settori della formazione e del turismo, evidenzia lo squilibrio crescente tra Napoli e la sua vasta provincia.
In questo comunicato, Ditto richiama l’attenzione su temi cruciali come sviluppo territoriale, innovazione e valorizzazione dell’hinterland campano. Inoltre, invita a una strategia inclusiva che mira all’intera città metropolitana di Napoli.
America’s Cup Napoli: “Servono investimenti anche nella provincia!”
Enrico Ditto dichiara: “Bene l’America’s Cup, ma lo squilibrio tra lo sviluppo di Napoli e quello della provincia è ormai un abisso“. L’imprenditore aggiunge: “Tante ricchezze nell’hinterland campano, ma mai messe realmente in connessione con il capoluogo“.
“Come tutti i napoletani, ho accolto con grande entusiasmo l’annuncio delle finali dell’America’s Cup Napoli nel nostro splendido Golfo. È un’opportunità straordinaria per Napoli. Ma se allarghiamo lo sguardo alla città metropolitana di Napoli, lo squilibrio tra lo sviluppo del capoluogo e quello della provincia appare sempre più come un abisso”, dichiara Enrico Ditto, imprenditore campano attivo nei settori del turismo e della formazione.
La provincia resta fuori dal rilancio
Ditto prosegue: “Con il caro casa e l’inflazione crescente, molti napoletani sono costretti a trasferirsi fuori città. In questo contesto, la sfida dell’attrattività delle aree interne non riguarda solo la necessità di decentralizzare i flussi turistici ormai insostenibili per il centro, ma anche quella di migliorare la vivibilità delle periferie”.
Inoltre, l’imprenditore sottolinea: “Concentrare tutte le risorse su Napoli è limitante per un territorio le cui ricchezze sono variegate e diffuse. Si pensi alle potenzialità del turismo esperienziale in aree come Lettere, alla valorizzazione di percorsi storici, o a una rete dei Gigli nei comuni dell’hinterland campano. Senza dimenticare i parchi naturali come quello del Partenio e i numerosi sentieri di trekking. Sono realtà note ai cittadini campani, ma mai realmente integrate in un sistema di connessioni e servizi verso il capoluogo”
“La mancanza di infrastrutture adeguate, la lentezza burocratica e la difficoltà di accesso ai finanziamenti rappresentano ostacoli importanti allo sviluppo territoriale. Eppure queste aree hanno un potenziale enorme, con un patrimonio culturale unico, prodotti enogastronomici di eccellenza e paesaggi in grado di attrarre un turismo esperienziale di qualità.”
Lo sviluppo deve includere tutta l’area metropolitana, non solo il capoluogo
Secondo Ditto, “Per sbloccare questo potenziale è necessario un cambio di mentalità e un impegno concreto. Servono investimenti in infrastrutture moderne, semplificazione delle procedure per chi vuole fare impresa, sostegno all’innovazione locale e alla digitalizzazione anche nei territori più marginali. È fondamentale creare sinergie tra le aziende locali, promuovere la formazione professionale e incentivare l’imprenditoria giovanile, affinché i giovani restino e investano nel proprio territorio.”
“Non si tratta solo di fornire assistenza – conclude – ma di creare le condizioni affinché queste comunità possano diventare protagoniste del proprio sviluppo territoriale. Oltre a pungolare l’attenzione della Città Metropolitana di Napoli, dobbiamo superare la logica dell’assistenzialismo e puntare sull’empowerment locale, valorizzando le risorse endogene e stimolando la creatività e l’intraprendenza. Solo così potremo invertire la tendenza allo spopolamento e costruire un futuro più inclusivo e prospero per l’intera provincia.”
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