2 Maggio 2025

Alemanno e la dura lettera a Nordio sul tema delle carceri

Alemanno fa appello al ministro Nordio: "Serve più umanità nelle carceri italiane, troppi anziani senza assistenza e misure alternative"

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Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma attualmente detenuto a Rebibbia, ha scritto una lettera aperta al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Scelte parole dure insieme a Fabio Falbo, anch’egli detenuto e oggi laureato in Giurisprudenza. Il documento, inviato anche al Corriere della Sera, denuncia le gravi condizioni sanitarie e sociali all’interno degli istituti penitenziari italiani.

Secondo quanto riportato da Alemanno, all’interno delle carceri come Rebibbia si riscontra una persistente assenza di cure mediche adeguate, anche in presenza di patologie diagnosticate. “Non viene mai valutata seriamente la possibilità di una guarigione reale per i detenuti affetti da malattie croniche,” scrivono Alemanno e Falbo, evidenziando una prassi consolidata di trascuratezza sanitaria.

Alemanno denuncia sulle misure alternative per gli anziani

Un altro punto critico segnalato da Alemanno è la condizione degli anziani in carcere:

“Numerosi ultraottantenni, anche non recidivi, si vedono negare sistematicamente la possibilità di accedere a misure alternative alla detenzione”.

Ciò rappresenterebbe una violazione non solo delle leggi italiane ma anche di principi costituzionali, come affermato in una precedente sentenza della Corte Costituzionale.

Il testo fa riferimento anche alla sentenza Torregiani del 2012 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che imponeva all’Italia di affrontare e risolvere il problema del sovraffollamento carcerario entro un anno. Alemanno sottolinea come questo termine sia trascorso senza che siano state introdotte riforme strutturali, lasciando migliaia di persone in condizioni disumane.

Alemanno critica anche la carcerazione preventiva

Nella lettera, Alemanno e Falbo toccano infine il tema delicato della carcerazione preventiva, spesso abusata secondo i due autori. Citano il numero di richieste di risarcimento per ingiusta detenzione, che ha portato lo Stato a versare oltre 27 milioni di euro per 1.180 casi. Un dato che evidenzia la necessità di una riforma urgente del sistema giustizia.

Alemanno chiude l’appello con un riferimento al pensiero di Papa Francesco:Le persone detenute sono parte vulnerabile della nostra società. Riconoscere la durezza delle loro condizioni non significa negare la certezza della pena, ma affermare il principio di umanità.”

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