Dicastero per il Clero, nuove regole sulle messe: STOP agli abusi
Dal 20 aprile 2025, entrano in vigore le nuove disposizioni vaticane che disciplinano le offerte per le intenzioni delle Sante Messe, con l'obiettivo di eliminare abusi e garantire equità tra i fedeli.
Fonte foto: Wikipedia

Il Dicastero per il Clero ha emanato un nuovo decreto, approvato da Papa Francesco, che entrerà in vigore il 20 aprile 2025, Domenica di Pasqua.
Questo provvedimento mira a regolamentare le offerte per le intenzioni delle Sante Messe. Le nuove regole correggono pratiche considerate abusive. Inoltre, rafforzano la trasparenza e la giustizia all’interno della Chiesa cattolica.
Dicastero per il Clero: ecco i dettagli del nuovo decreto
Una delle principali novità riguarda le “Messe” con più intenzioni, note come messe collettive. Sebbene questa prassi sia ammessa in casi eccezionali, il decreto stabilisce che:
- Tutti gli offerenti devono essere informati in anticipo e dare il loro consenso esplicito.
- In assenza di consenso, si presume che l’offerta sia destinata a una Messa individuale.
- Il sacerdote può trattenere per sé l’offerta di una sola intenzione; le altre devono essere destinate a parrocchie in difficoltà, specialmente nei paesi di missione.
Inoltre, il decreto vieta la raccolta di offerte per semplici “intenzioni di preghiera” durante celebrazioni della Parola o momenti della liturgia: senza che queste siano realmente applicate in una Messa .
Per quanto riguarda i sacramenti, come battesimi e matrimoni, i sacerdoti non devono chiedere somme aggiuntive oltre a quelle stabilite dalla competente autorità. L’intento è evitare che i più poveri siano esclusi dall’accesso ai sacramenti a causa della loro situazione economica.
Il decreto sottolinea che l’obolo non è demonizzato; al contrario, è visto come un modo per i fedeli di unirsi al Sacrificio Eucaristico e contribuire alle necessità della Chiesa. Tuttavia, si mette in guardia contro pratiche abusive: come l’accettazione di più offerte per una sola Messa. Questo potrebbe portare a celebrazioni inadeguate e poco rispettose .
Queste disposizioni rappresentano un passo significativo verso una maggiore equità e trasparenza nella gestione delle offerte per le Messe. Inoltre, si riafferma il valore spirituale dell’obolo e il suo ruolo nel sostenere la missione della Chiesa.
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