Morto Bruno Pizzul, addio alla storica voce

MORTO BRUNO PIZZUL, ADDIO ALLA STORICA VOCE

Si è spento questa notte all’ospedale di Gorizia. La storica voce del giornalismo sportivo italiano avrebbe compiuto ottantasette anni sabato p.v. Nato nel 1938, ha accompagnato le narrazioni della Nazionale italiana di calcio. Dalla Coppa del Mondo del 1986 ha sempre seguito l’Italia per ben cinque mondiali e quattro campionati europeo.

Bruno si è congedato dagli impegni della Nazionale maggiore nell’agosto 2002, quando l’Italia perse nei confronti dell Slovenia per 0-1. È curioso il destino di non aver mai potuto raccontare in prima persona un trionfo degli azzurri. Non avrebbe mai raccontato l’invece la tragica e triste notte dell’Heysel. Un racconto sempre magistrale, con lucidità e grande animo. Che però avrebbe volentieri evitato. Ma chi scrive e per vocazione è giornalista, è pronto a raccontare gli eventi belli e purtroppo anche le disgrazie. E Pizzul è stato un vero maestro, un monumento del giornalismo sportivo italiano.

Morto Bruno Pizzul, il profilo familiare

Bruno Pizzul ha raccontato, come riportato da RaiNews, i Mondiali da Messico 1970 a Corea 2022. Ma non solo. Gli Europei dal 1972 al 2000, le coppe internazionali di calcio dagli anni Settanta fino agli inizi del nuovo millennio. È stato anche conduttore della Domenica Sprint e della Domenica Sportiva. La sua prima telecronaca avvenne in occasione di Juventus – Bologna, spareggio di Coppa Italia nel 1969, poco dopo l’assunzione nella Rai, radiotelevisione italiana.

Pizzul era legato da tantissimi anni con Maria. Dal loro matrimonio sono nati Fabio, Silvia e Anna. Il ragazzo è docente al Master di Giornalismo presso l’Università Cattolica di Milano. Giornalista ed anche ex consigliere regionale della regione Lombardia. Silvia è insegnante di matematica e scienze a Milano. Mentre Anna è assistente sociale. Famiglia numeroso al seguito, con ben undici nipoti.

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