Concerto per la pace: il “racconto di libertà”della musica e di Napoli
Al Duomo di Napoli si è tenuto il Concerto per la pace, un evento meraviglioso dedicato alla fratellanza e all'unione tra popoli diversi.
Ieri sera, a partire dalle ore 18.00, si è tenuto al Duomo di Napoli il ‘Concerto per la pace‘. Un evento, promosso dalla Regione Campania, dall’Arcidiocesi di Napoli e dalla Fondazione Campania Festival, che, attraverso la musica, ha diffuso un messaggio tanto semplice quanto importante e potente. Quello, cioè, dell’inutilità della guerra, e dell’importanza di temi come la fratellanza, la libertà e l’interculturalità. Interculturalità che si è vista dalle provenienza geografica degli artisti che si sono esibiti durante la serata. E dalle differenti proposte musicali che, però, si sono mescolate e hanno funzionato benissimo insieme.
Dalle piccole sorelle ucraine Diana e Daniella Dvalishvili alla soprano russa Nina Solodovnikova, che si è esibita insieme al campano Giuseppe Talamo, fino all’israeliana Noa e alla palestinese Miriam Toukan. Sulle note di ‘There must be another way‘, le artiste hanno denunciato, unite, la violenza della guerra in Medio Oriente. Impossibile non citare anche i Sistanagila, un ensemble creativo e originale di musicisti iraniani e israeliani. Incontratisi a Berlino, questi hanno dato il via a un progetto che sfida qualsiasi limite e barriera, sia esso geografico, musicale o culturale.
Insieme a loro, si sono esibiti anche artisti italiani del calibro di Ermal Meta, Tosca, Enzo Avitabile e Lina Sastri, che ha cantato un’emozionante e struggente versione de “‘O surdato nnamurato“. Particolarmente coinvolgente e potente, anche l’esibizione di Irene Grandi. La cantautrice toscana ha cantato ‘Se mi vuoi‘, brano originariamente scritto e cantato insieme al cantautore Pino Daniele, simbolo della cultura e della musica partenopee.
Napoli: la città perfetta per il Concerto per la pace
E, in effetti, non poteva esserci cornice perfetta, a un evento del genere, che la città di Napoli. “Questa città è un racconto di futuro, luogo dei nuovi popoli. Luogo degli arrivi, in cui apriamo le porte al resto del mondo, senza pensare a chi è europeo e a chi non lo è. Noi siamo il racconto del Mediterraneo e della Libertà“, ha detto lo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni, in un toccante intervento, accompagnato dal sassofono di Marco Zurzolo, spiegando perché la città di Napoli è, in effetti, una città di pace, libertà, musica e interculturalità.
Nonostante qualche polemica iniziale, causata dal fatto che parte del pubblico, accorso in massa alle porte del Duomo di Napoli, non è riuscito a entrare a causa del numero limitato di posti, l’evento è andato davvero bene. Meravigliosa la musica ed efficaci gli interventi, tra cui quello della giornalista Carmen Lasorella e del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ottimi anche i presentatori, Marisa Laurito e Neri Marcorè, nonché l’attore e comico Francesco Cicchella, che ha presentato l’anteprima dell’evento.
Ultimi, ma non per importanza, i complimenti alle due orchestre, formate da giovani ma brillanti musicisti, che hanno accompagnato gli artisti durante l’intera serata. L’orchestra Sanitansamble e l’orchestra Scarlatti Young sono, più di tutti, le prove che la musica può essere un grande veicolo di cambiamento sociale e di pace, oltre che di crescita personale e professionale. Altri cento, mille di questi eventi!
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