Rogo Città della scienza: scagionato il vigilante
Rogo Città della scienza, un mistero che non sembra possa risolversi. Nuova sentenza scagiona l'ultimo imputato: l'ex vigilante è stato assolto
Rogo Città della scienza, nessun colpevole per i giudici di appello. Accolte le conclusioni difensive del vigilante, l’unico imputato del caso. L’uomo era stato ritenuto responsabile di aver favorito l’ingresso dei piromani.
Rimane ancora senza colpevole l’incendio che rase al suolo il centro di Bagnoli nel 2013.
Rogo Città della scienza: nessun colpevole per i giudici
Nemmeno l’ex vigilante può ritenersi colpevole di aver aiutato i piromani che nel 2013 distrussero Città della scienza. É questa la decisione della settima sezione della Corte di Appello di Napoli, che ha assolto Paolo Cammarota, ex vigilante di Città della Scienza.
L’uomo era stato già condannato a 6 anni di reclusione in primo grado per l’incendio del 3 marzo 2013. Secondo l’accusa, Cammarota aveva permesso ai piromani di entrare, appiccando il rogo con sei punti di innesco.
Le fiamme quella notte divorarono anche un edificio liberty. I giudici di secondo grado non hanno ritenuto sufficienti gli elementi raccolti dalla procura per condannare l’ex custode del parco scientifico di Coroglio. E dunque per quel rogo non c’è nessun colpevole.
Non finisce qui
Per l’associazione Città della scienza la lotta non è finita. Infatti, la decisione dei giudici di appello, che hanno accolto le conclusioni difensive del vigilante, lascia aperta la ferita. Undici anni di indagini e speranze, quattro processi di merito e due di legittimità non sono bastati a dare un nome ai responsabili del tremendo incendio.
Dopo la decisione di oggi, la Fondazione Idis Città della Scienza, rappresentata dall’avvocato Giuseppe De Angelis, valuterà l’opportunità di procedere con un nuovo ricorso per Cassazione.
Ti potrebbe interessare anche “Bimba cade dalla finestra e sua madre si suicida: cosa è accaduto”
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO