16 Ottobre 2024

Addio al test di medicina: nuove opportunità per gli aspiranti medici

Riforma storica per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia

Credit photo: Pixabay

Addio al test di medicina

Addio al test di medicina – La recente riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, e Medicina Veterinaria segna un cambiamento epocale.

Con l’abolizione del test di medicina e del numero chiuso, gli studenti potranno iscriversi liberamente. Non dovranno più affrontare i tradizionali esami di ingresso per il primo semestre.

Questa modifica è stata approvata dalla 7^ Commissione del Senato. Mira a rendere più equo il processo di selezione. Il processo si baserà sulle competenze e sui crediti formativi acquisiti durante il percorso di studio. Pertanto, gli studenti dovranno dimostrare le loro capacità per poter accedere ai corsi successivi.

Addio al test di medicina: una riforma epocale, cosa cambia?

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha dichiarato che “questa giornata rappresenta un passo storico.” Questo cambiamento garantirà a un numero maggiore di aspiranti dottori di accedere alla formazione in ambito medico. Il fabbisogno di nuovi professionisti nel settore sanitario è significativo, con una richiesta di circa 30mila nuovi medici nei prossimi sette anni.

Accesso basato sul merito

La riforma introduce anche un semestre-filtro. Durante questo periodo, gli studenti dovranno sostenere esami specifici. In questo modo, si valuterà la loro preparazione e si faciliterà l’accesso ai corsi successivi. Inoltre, sono previsti iniziative di orientamento nelle scuole superiori, che mirano a facilitare l’ingresso nei corsi universitari di Medicina.

Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, ha affermato che la fine del test di ingresso è un passo importante. Questo cambiamento punta a un sistema basato sul merito e sulla competenza. In questo nuovo approccio, saranno la preparazione e i voti a determinare il futuro degli studenti.

Con queste nuove modalità, l’Italia si prepara a formare un numero adeguato di professionisti in un settore cruciale per il paese, garantendo così un’offerta formativa di alta qualità.

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