15 Ottobre 2024

La Sonrisa diventa pubblica: nuovo capitolo per il Castello delle Cerimonie

La Sonrisa diventa patrimonio del comune di Sant'Antonio Abate

Fonte: "Il Mattino"

Boss delle Cerimonie

La Sonrisa diventa pubblica – La Sonrisa, il noto Grand Hotel che ha fatto da scenario alla trasmissione “Il Castello delle Cerimonie“, è ora ufficialmente di proprietà del comune di Sant’Antonio Abate.

Questa acquisizione arriva dopo la confisca della struttura avvenuta lo scorso febbraio a causa di una lottizzazione abusiva.

Il sindaco Ilaria Abagnale ha annunciato l’approvazione delle delibere necessarie per l’acquisizione e ha avviato le procedure per liberare i locali.

La Sonrisa diventa pubblica: Sant’Antonio Abate assicura il futuro del castello

La confisca della struttura ha portato a una indennità di occupazione non autorizzata, fissata intorno ai 30mila euro al mese. Nonostante questi sviluppi legali, le attività commerciali all’interno de La Sonrisa non hanno subito interruzioni e la trasmissione è tornata in onda a settembre.

La confisca e l’acquisizione: un passo decisivo

La famiglia Polese, proprietaria storica, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso anche alla Corte dei Diritti dell’Uomo. La sindaca Abagnale ha ribadito l’importanza di questa acquisizione, sottolineando: “Abbiamo atteso per otto mesi la pubblicazione delle motivazioni della sentenza che ordina la confisca. Adesso, con il supporto dei nostri uffici, sono stati stilati tutti gli atti necessari per avviare il processo di acquisizione”.

Il Comune ha coinvolto consulenti legali per gestire gli aspetti amministrativi e penali legati a questa questione. Attualmente, i precedenti titolari della Sonrisa (Castello delle Cerimonie) pagano un canone mensile di circa 29mila euro per l’occupazione. Questo importo è calcolato secondo le tabelle dell’osservatorio del mercato immobiliare.

Futuro della struttura

La sindaca ha garantito che ogni azione sarà intrapresa con la massima trasparenza e nel rispetto della legalità, collaborando attivamente con la Prefettura e la Procura Generale.

In conclusione, il futuro della struttura sarà discusso e comunicato nei prossimi mesi. L’obiettivo è valorizzare un bene che fa parte della storia e della cultura di Sant’Antonio Abate.

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