Aumento accise carburanti: operazione al vaglio del Governo
Aumento accise carburanti, operazione al vaglio del Governo guidato da Giorgia Meloni.
Aumento accise carburanti – Si fa strada l’ipotesi di un allineamento delle accise su gasolio e benzina. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che non ci saranno aumenti dei prezzi.
In merito il Ministero ha precisato: “in linea con gli impegni del PNRR, le Raccomandazioni della Commissione Europea e il Piano per la transizione ecologica del 2022, il Governo deve adottare misure per ridurre i sussidi ambientali dannosi”, spiegano da Viale XX Settembre. “Questa iniziativa non comporterà un semplice aumento delle accise sul gasolio per eguagliarle a quelle della benzina, ma una rimodulazione complessiva”, affermano le fonti ufficiali. “Il Piano strutturale di bilancio a medio termine prevede che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”.
Aumento accise carburanti, le preoccupazioni dei consumatori e delle imprese:
Il potenziale allineamento delle accise tra diesel e benzina (portando l’attuale accisa sul gasolio da 0,617 a 0,728 euro) preoccupa automobilisti e cittadini. Secondo l’osservatorio nazionale Federconsumatori, ogni automobilista potrebbe affrontare un aumento di circa 112 euro all’anno per il rifornimento di gasolio. Le conseguenze indirette di tale manovra sarebbero ancor più gravi, dato che in Italia circa l’84% delle merci viene trasportato su strada. L’aumento del costo del diesel potrebbe generare un incremento di 121 euro all’anno a famiglia per i beni di largo consumo, colpendo anche chi non possiede un’auto.
In totale, per una famiglia con un’auto diesel, l’impatto economico si aggirerebbe intorno ai 233 euro all’anno. “Si tratta di un progetto inaccettabile da qualsiasi punto di vista”, afferma Federconsumatori. “Il nostro appello al Governo era per un taglio immediato e significativo delle accise sui carburanti, non per un aumento”.
Le Implicazioni per l’Economia
Un incremento delle accise sul gasolio, volto ad allinearle a quelle della benzina, sarebbe un vero e proprio colpo per famiglie e aziende. Faib Confesercenti sottolinea che l’imposizione fiscale sui carburanti in Italia è già tra le più elevate in Europa e dovrebbe essere ridotta, non aumentata. “Un aumento delle accise sul gasolio comporterebbe un incremento dei costi di trasporto delle merci, generando effetti a cascata sui prezzi finali dei prodotti”, afferma l’associazione. Faib propone l’introduzione di un’accisa mobile, per utilizzare il maggiore gettito IVA derivante dagli aumenti dei prezzi dei carburanti a beneficio delle accise.
“L’aumento delle accise sui carburanti, specialmente sul gasolio, non è solo un onere immediato per famiglie e imprese, ma potrebbe innescare una spirale inflazionistica dannosa per l’economia”, avverte il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. “Questa misura non considera le difficoltà economiche già affrontate dai cittadini italiani, rendendo necessario un ripensamento della strategia”.
Secondo Ferrara, una misura di questo tipo penalizzerebbe gravemente l’economia italiana. Le famiglie e le imprese risentirebbero pesantemente, con ripercussioni che potrebbero ridurre il potere d’acquisto e aumentare i costi di gestione, innescando una spirale di aumenti dei prezzi al consumo. “L’idea di aumentare le accise sul gasolio, contenuta nel piano di bilancio, appare assurda, soprattutto considerando che il governo, in passato, ha promesso l’abolizione delle accise sui carburanti come uno dei suoi obiettivi principali”, conclude Federconsumatori.
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