L’innocenza di Hirokazu Kore-eda, dal 22 agosto in programmazione nei cinema
Premiato a Cannes 2023 per la miglior sceneggiatura firmata Yūji Sakamoto
L’innocenza di Hirokazu Kore-eda, uscirà domani, 22 agosto, nelle sale cinematografiche campane.
Un’esplorazione accurata nel sensibile mondo dell’adolescenza sempre più spesso vessato da ipocrisie e pregiudizi. Su questo tema si spinge il talento di Hirokazu Kore-eda che a 62 anni incassa a Cannes il premio per la sceneggiatura, firmata da Sakamoto Yuji, del nuovo film: L’innocenza.
L’innocenza di Hirokazu Kore-eda – I contenuti
Monster è il titolo internazionale del film che per i contenuti del film appare più appropriato. Il film tratta dell’adolescenza attraverso la storia di Minato, un ragazzino di 11 anni,che vive con la madre vedova, impiegata in una stireria.
Minato sarà vittima di scherno e bullismo a scuola da parte del suo giovane professore. La madre si vedrà, così, costretta a scontrarsi con il preside e gli insegnanti dell’istituto. Qualcosa, però non torna e vengono messi in dubbio i racconti di Minato. Il ragazzo dice la verità o il professore è innocente?
L’innocenza di Hirokazu Kore-eda – I punti di vista dei personaggi
Tre punti di vista diversi vengono evidenziati nel film di Hirokazu Kore-eda (la madre, il maestro e i ragazzi) in modo da far apparire mutevoli le prospettive. Soprattutto evidenzia la torpidezza dei rapporti tra adulti e adolescenti. In tale contesto vengono evidenziati alcuni comportamenti della società giapponese, molto conservatrice, nei confronti dell’amicizia delicata e misteriosa tra due adolescenti, del bullismo a scuola, dell’arduo compito di insegnanti e genitori, dell’omosessualità.
La colonna sonora per pianoforte è firmata da Ryūichi Sakamoto, scomparso un anno fa mentre erano in corso le riprese, e al quale il film è dedicato.
L’innocenza di Hirokazu Kore-eda – Qualche notizia
Kore’eda Hirokazu (Kore-eda Hirokazu) è regista, produttore, sceneggiatore e montatore giapponese, molto legato alla narrazione dei temi sociali del mondo contemporaneo giapponese, con un focus particolare ai temi del suicidio e dell’esistenzialismo con solida rassegnazione e coraggio.
Abilissimo nella macchina da presa, la usa in maniera memorabile per ricreare uno stile audio-visivo contemplativo e intimista. Un regista che lascia attoniti gli spettatori, stimolando curiosità e domande per tutta la durata della pellicola. Nel 1998 ha ricevuto il premio come miglior sceneggiatura al Torino Film Festival per il film After Life. Dal 1995 al 1998 Kore’eda Hirokazu ha vinto 2 premi: Festival di Venezia (1995), Torino Film Festival (1998). Kore’eda Hirokazu ha oggi 62 anni.
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