Impenna con lo scooter in Tangenziale: fermato

Impenna con lo scooter in tangenziale – Lo scorso sabato un 26enne è stato fermato sulla Tangenziale di Napoli perchè colto a percorrere la strada ad alta percorrenza impennando con lo scooter. Il giovane non si era accorto di avere la Polizia alle spalle, che lo ha fermato.

Al momento dell’identificazione, il ragazzo ha mostrato una patente di guida di falsa. Il mezzo, inoltre, presenta la targa polacca seppur non registrato correttamente. Il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo per 60 giorni.

Impenna con lo scooter in tangenziale

Nella giornata di sabato 16 marzo, un ragazzo è stato fermato dai poliziotti della Sottosezione Polizia Stradale di Fuorigrotta. Sul loro tratto di competenza in Tangenziale, gli agenti hanno notato a bordo di uno scooter un soggetto che stava conducendo il suo veicolo con la ruota anteriore sollevata dal manto stradale.

Impenna con lo scooter – Una volta fermato, il 26enne di origine ucraina ha mostrato alla Polizia Stradale una patente di guida rilasciata in Ucraina con alcune caratteristiche grafiche non corrispondenti a quelle reali e con alcune imperfezioni di stampa dalle quali si è evinta la falsità del documento.

Gli illeciti contestati al 26enne

Identificato dagli agenti e appurato che avesse mostrato un documento falso, il 26enne ucraino è stato denunciato per uso di atto falso. Il reato è di natura penale e punibile con la reclusione fino a 5 anni. Inoltre, gli sono state contestate alcune violazioni del Codice della Strada, oltre alla guida con la ruota anteriore sollevata dal manto stradale.

Infatti, il giovane stava circolando con un motociclo con targa di nazionalità polacca, che aveva un contratto di noleggio senza conducente avente la durata superiore ai 30 giorni. Inoltre, il veicolo non aveva la prevista registrazione al Registro Veicoli Esteri (RE.V.E.).

Dati i presupposti, il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo per 60 giorni. Secondo l’articolo 170 del codice della strada, il fermo può salire a 90 giorni in caso di recidiva entro due anni. Per la violazione contestata, non è prevista una condanna penale ma solo una sanzione amministrativa.

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