Tentato suicidio: detenuto salvato a Benevento
Sarebbe stato il trentesimo caso di suicidio nelle carceri italiane: le parole del sindacalista di Luigi Castaldo
Il suo tentato suicidio non ha per fortuna conosciuto il triste esito previsto: la polizia penitenziaria del carcere di Benevento ha infatti salvato in extremis il detenuto.
L’uomo, trentenne e di origine nordafricana, stava infatti per impiccarsi nella sua cella legando le lenzuola del suo letto alle sbarre della finestra. La sua azione, però, non è per fortuna stata ignorata: gli agenti sono quindi riusciti a fermarlo prima che fosse troppo tardi.
Il tentato suicidio e il problema delle carceri
Il caso di tentato suicidio del trentenne nel beneventano, porta nuovamente attenzione sul problema della cura della salute mentale nelle carceri.
Il sindacalistica si è congratulato per il lavoro svolto in quest’occasione dalla polizia, già oberata di lavoro. Tuttavia ha anche sottolineato come questo sarebbe stato il trentesimo caso di suicidio nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno.
Ancora una volta, il sindacalista ha lamentato soprattutto la mancanza di figure professionali in grado di aiutare i detenuti. L’assenza di psicologi, educatori, psichiatri è infatti uno dei maggiori problemi e probabilmente tra le cause di disagio. La necessità di figure si supporto è stata più volte quindi sottolineata da Castaldo, soprattutto per scongiurare la possibilità di nuovi casi di suicidio.
Anche per il vicesegretario regionale Tommaso De Lia la necessità di maggiori risorse strumentali e umane è fondamentale. Proprio per questa ragione, il vicesegretario ha anche stabilito per l’8 marzo l’impegno a manifestare di fronte al carcere per chiedere maggiore attenzione sul tema.
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