Procida: l’ospedale non si tocca
L’ospedale non si tocca, questo lo slogan adottato dai residenti del Comune dell’isola di Procida che hanno manifestato ieri sera contro il piano di rimodulazione ospedaliera in corso, di propulsione regionale. L’ospedale rimarrà chiuso in segno di protesta lunedì. La manifestazione di ieri sera, in forma di fiaccolata ha visto la partecipazionedell’isola tutta.
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Il corteo è partito da Marina Grande ed ha raggiunto il presidio sanitario in via De Gasperi. Per lunedì prossimo è programmato invece lo sciopero generale dell’isola con l’eventuale blocco del porto commerciale di Marina Grande.
Il comitato per la difesa dell’ospedale di procida, che in rete ha lanciato l’hashtag #lospedalenonsitocca, definisce in termini di battaglia la protesta iniziata. “Si parla di rimodulazione del presidio ospedaliero ma di fatto si tratta di una vera e propria soppressione del punto di pronto soccorso che si è rivelato in questi anni essenziale per salvare molte vite umane”
Procida è un’isola di 10.500 residenti, 25.000 abitanti d’estate, con 250.000 sbarchi di ospiti nel corso dell’anno. La struttura sanitaria che sinora ha garantito la gestione delle emergenze è gestita con la turnazione di medici specialisti provenienti dall’ Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. La struttura organizzativa dell’ospedale è il risultato ottenuto 30 anni fa dopo le richieste della comunità, sollecitate dalla morte traumatica di una giovane non adeguatamente soccorsa. In più i residenti di Procida reclamano la mancata applicazione della deroga per le piccole isole, inserita nel piano di risanamento della sanità Campana in virtù della condizione di piccola isola. Una deroga in vigore attualmente soltanto per le isole di Ischia e Capri.
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