Condannato l’ex dirigente della Mediterranea Renato Thomas
É arrivata la condanna definitiva per il medico chirurgo Renato Thomas, colpevole di concussione. Nel 2018 aveva chiesto denaro extra per le operazioni
Il Tribunale di Napoli ha deciso di condannare il medico Renato Thomas a 4 anni e 4 mesi di reclusione oltre a 5 anni di interdizione dalla professione. La decisione riguarda fatti accaduti nel 2018, quando l’oncologo era dirigente della clinica Mediterranea.
Il dottor Thomas avrebbe chiesto 3.000 euro ad una paziente oncologica per un’operazione da corrispondere anche qualora l’operazione fosse stata fatta in regime di SSN.
Renato Thomas condannato per concussione
Il medico chirurgo Renato Thomas è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale di Napoli per concussione, per i fatti accaduti nel 2018. All’epoca dirigente della Mediterranea di Napoli, Thomas pretese da una paziente oncologica il pagamento di un’operazione per tremila euro.
Il fatto grave è legato all’impossibile pretesa del medico, il quale avrebbe richiesto quella cifra a prescindere dal fatto che l’operazione fosse sottoposta al regime del Servizio Sanitario Nazionale. Questo vuol dire soldi intascati direttamente dal medico.
A farne le spese, ai tempi, fu una donna affetta da un carcinoma alla mammella che voleva essere operata direttamente da lui. Per Thomas, il sostituto procuratore Henry John Woodcock aveva chiesto 4 anni e 8 mesi di condanna. Oggi è arrivata la sentenza definitiva.
La decisione definitiva dei giudici
Dopo, ormai, 5 anni il collegio presieduti dal giudice Sergio Aliperti ha deciso la condanna definitiva del medico Renato Thomas. La colpevolezza riconosciuta al senologo ha condotto ad una condanna di reclusione per 4 anni e 4 mesi.
Oltre alla pena da scontare in carcere, Renato Thomas è stato condannato all’interdizione dalla professione medica per 5 anni. All’epoca dei fatti il chirurgo era anche dirigente della nota Clinica Mediterranea di Napoli, a cui dovrà corrispondere un risarcimento danni.
Si chiude una bruttissima parentesi che ha coinvolto non solo il medico ma anche tutti i pazienti costretti ingiustamente a pagare per un servizio essenziale, tutelato dallo stato.
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