Il Patrimonio Immateriale della Campania in un catalogo gratuito on line
Il catalogo contiene i saperi, le pratiche artigianali, le celebrazioni e le feste popolari, la tradizione rurale ed enogastronomica.
Il Patrimonio Immateriale della Campania: un progetto interessante, colto e ambizioso che racconta i saperi e i sapori del territorio.
Il patrimonio Unesco della Campania vanta un cospicuo numero di beni materiali e immateriali.
I siti materiali sono largamente conosciuti in tutto il mondo: il Centro Storico di Napoli; il Palazzo Reale di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano ed il Complesso di S. Leucio; la Costiera Amalfitana; il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula; il Complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento; l’area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (l’antica Oplontis).
Il Patrimonio Immateriale della Campania – In cosa consiste?
Tuttavia, sono altrettanto importanti per la valorizzazione del territorio i 5 elementi immateriali iscritti nella World Heritage List dell’Unesco: la “Dieta Mediterranea – patrimonio immateriale dell’umanità” (dal 2010), ossia: la “Rete delle grandi macchine a spalla italiane” – Festa dei Gigli di Nola (dal 2013); l’“Arte del Pizzaiuolo Napoletano” (dal 2017); l’“Arte dei muretti a secco” (dal 2018); la “Transumanza dell’Alta Irpinia” (dal 2019), la “Cerca e cavatura del tartufo” (dal 2021).
La Campania è stata una tra le prime Regioni italiane a voler definire per legge le proprie politiche di valorizzazione del patrimonio immateriale.
Il Patrimonio Immateriale della Campania – Il Catalogo IPIC
Per poter raccogliere e raccontare le pratiche tradizionali, connesse alle tradizioni, alle conoscenze, e ai ‘saper fare‘ delle comunità campane è nato un progetto che ha messo insieme le candidature di tanti artigiani, associazioni, artisti, e che successivamente ha raccolto e catalogato i dati ricevuti.
Il risultato di questo lavoro è stato racchiuso in un volume: l’IPIC (Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano) edito e presentato a fine anno 2023. Un volume prezioso e indispensabile per conoscere le numerose pratiche tradizionali della Campania; necessario, dunque, per riallacciare storie, legami e conoscenza del territorio.
Prossimamente sarà, inoltre, possibile partecipare alla seconda rassegna del PIC che si terrà presso il NEXT a Capaccio Paestum dove si potranno conoscere dal vivo gli elementi immateriali attraverso degustazioni, performance musicali, talk e laboratori.
Il Patrimonio Immateriale della Campania – Le tradizioni, i saperi, le feste
Il catalogo IPIC contiene, quindi, i saperi, le pratiche artigianali, le celebrazioni, le feste popolari, le tradizioni orali, le manifestazioni artistiche; fino ad arrivare alle tipicità legate alla tradizione rurale ed enogastronomica.
È uno strumento che rappresenta, in sintesi, l’espressione più autentica di un patrimonio immateriale collettivo e vivente, che le comunità locali si tramandano di generazione in generazione e che appartiene a tutti i campani.
Il volume IPIC è visionabile on line cliccando qui e si articola in 5 sezioni:
1) la sezione dedicata a “I Saperi” include tecniche e processi che identificano una particolare produzione artistica e/o artigianale legata alla storia e alle tradizioni identitarie di una comunità;
2) la sezione riservata alle “Celebrazioni”, include: i riti; le feste e le manifestazioni popolari associate alle feste popolari, anche religiose; i cicli lavorativi, l’intrattenimento e ad altri momenti significativi e identitari della vita sociale di una comunità;
Il Patrimonio Immateriale della Campania – Le tradizioni, i saperi, le feste
3) la sezione rivolta alle “Espressioni”, include le tradizioni orali, le musiche tradizionali e i mezzi espressivi, inclusi il linguaggio e le performance artistiche che caratterizzano l’identità di una comunità;
4) la sezione destinata alla “Cultura agro-alimentare”, include le pratiche legate alla tradizione rurale, gastronomica ed enologica; le feste e le sagre come espressione identitaria di una comunità;
5) la sezione indirizzata agli “Spazi culturali”, include i luoghi della cultura tradizionale dove sono costantemente ricreati, interpretati e vissuti elementi propri del patrimonio culturale immateriale.
Il progetto, dunque, è stato creato e curato dalla Dott.ssa Rosanna Romano, Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania, con il contributo dei Componenti del Comitato tecnico per il Patrimonio Culturale Immateriale Campano: Nadia Murolo, Rosanna Alaggio, Enrica Amaturo, Maria D’Ambrosio, Marino Niola e Alessandro Zagarella. La Redazione delle schede d’inventario sono state curate da Cristina Capriglione e Gilda Napoli.
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