13 Dicembre 2023

L’Enpa presenta denuncia contro ignoti per Leone, il gatto scuoiato vivo

foto facebook di Canile Cava De' Tirreni

Enpa denuncia, Leone gatto scuoiato vivo

L’Ente Nazionale per la Protezione Animali a seguito della tragica storia di Leone, il gatto scuoiato vivo e lasciato agonizzante sul ciglio di una strada, ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti. Lo ha annunciato Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Ente, che ha dato mandato ai legali di sporgere denuncia. La vicenda, per la sua efferatezza, ha scosso l’opinione pubblica locale e nazionale.

L’Enpa presenta denuncia contro ignoti. Carla Rocchi: “Venga riconosciuta la pericolosità sociale per chi compie questi reati”

Son stati i medici veterinari che lo avevano in cura a ribattezzarlo Leone; i sanitari hanno provato disperatamente a salvarlo, ma i loro sforzi son stati vani; le condizioni del gatto erano davvero disperate e l’animale si è spento dopo quattro giorni di agonia.

Come riportato nei giorni scorsi anche dal nostro giornale, questa domenica la Lega del Cane ha promosso una manifestazione in una memoria nel cuore di Angri. Ovviamente l’evento è esteso a tutti e non si esclude una partecipazione numerosa anche dai comuni limitrofi. Infatti, in queste ore il passaparola non si arresta e tutta Italia si sta stringendo attorno a Leone.

“Non è solo orrore, disprezzo e sdegno quello che proviamo” esordisce così Carla Rocchi. “Ma anche paura all’idea che gente così sia a piede libero e rabbia perché le conseguenze per chi compie certe oscenità non sono mai sufficientemente proporzionate alla gravità dei fatti. Se qualcuno avesse visto qualcosa si faccia avanti, anche in forma anonima. La persona che ha commesso un atto così crudele è una persona pericolosa. Per questo chiediamo ancora una volta“, ha proseguito, “che venga riconosciuta la pericolosità sociale per chi compie questi reati contro gli animali“.

Le parole di Antonio Lanzetta sulla vicenda del povero Leone

Sulla vicenda si espresso il noto scrittore di thriller salernitano Antonio Lanzetta che ha commentato così sul proprio account Instagram la triste vicenda che ha come protagonista il povero Leone:
Ad Angri (Sa), a meno di 50 km da casa mia, qualcuno ha scuoiato vivo un gattino di strada. Un pazzo, direi. Non ci possono essere altre spiegazioni a tutta questa crudeltà. L’animaletto si chiamava Leone. Si “chiamava”, perché nonostante i tentativi disperati dei volontari del canile di Cava De’ Tirreni e dei bravi veterinari dell’ASL per salvarlo, purtroppo non ce l’ha fatta.
E’ partita una gara di solidarietà, addirittura una ricompensa in denaro per chi fornirà informazioni per identificare il responsabile, ma la vedo difficile. Forse impossibile. Quasi sempre i crimini contro gli animali si commettono nell’ombra, nel disinteresse collettivo e restano impuniti. Ci disinteressiamo dei bambini morti e seviziati quotidianamente, figuriamoci di un animale.
Un gatto è solo un gatto, no?

Posso solo sperare che Leone sia l’ultimo, che questo mostro non abbia preso gusto e gli venga voglia di ritentarci. Ai tutori di colonie, alle persone che si battono tutti i giorni per difendere chi non ha voce, dico di alzare la guardia, di tenere gli occhi aperti.
Nel mio quartiere mi conoscono tutti. Qualcuno mi saluta chiamando il mio nome sebbene non abbiamo mai parlato, altri pensano forse che io sia un folle (ed è meglio così) perché tutti i giorni, preciso come un orologio, con il bel tempo, la pioggia o la neve, io ci sono.
Per i randagi, io ci sono.

Ieri sera ero in strada quando ho appreso la notizia. Ho scattato d’istinto questa foto perché nessun messaggio può essere efficace senza metterci la faccia. Credo che non esista altro modo per combattere le persone cattive che praticare la gentilezza. Nel proprio piccolo, intendo. La legge dovrebbe fare il suo corso, ma le persone comuni possono compiere piccoli ma grandi gesti per provare a rendere questo mondo un posto meno schifoso.

Cominciate oggi, subito, se potete”.

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