Tartarughe salvate dalle segnalazioni dei cittadini
Tartarughe Caretta Caretta recuperate dalle Capitanerie
Tartarughe salvate a Napoli e a Salerno da due chiamate giunte alle Capitanerie di Porto e al numero di reperibilità della stazione zoologica Anton Dohrn.
Due esemplari di tartarughe Caretta caretta sono state recuperate e salvate a seguito delle segnalazioni telefoniche che hanno messo in allarme i soccorsi.
La prima tartaruga, un grosso esemplare maschio, è stato recuperata, a seguito della segnalazione di un cittadino ad Ischia. La telefonata è arrivata alla Capitaneria di Porto che insieme al personale dell’area marina protetta “Regno di Nettuno” sono riusciti a farla arrivare al porto di Napoli grazie alla compagnia marittima Alilauro. L’animale, avvistato a fior d’acqua, non riusciva ad immergersi. A Napoli sono intervenuti i volontari dell’Enpa di Salerno che hanno provveduto al trasporto della tartaruga.
Tartarughe salvate nel porto di Agropoli
La seconda tartaruga è stata salvata dietro segnalazione del personale del porto di Agropoli che ha anche recuperato il giovanissimo esemplare privo delle pinne anteriori. Probabilmente reti e funi gli hanno amputato gli arti.
I due esemplari recuperati sono stati affidati entrambi alle cure della stazione zoologica A. Dohrn.
Tartarughe salvate – L’appello
“L’Enpa rivolge un appello ai pescatori ricordando loro di recuperare sempre le tartarughe accidentalmente catturate e di contattare la stazione zoologica A. Dohrn che si attiverà per il recupero e trasporto. Non vanno liberate poiché potrebbero presentare problemi legati alla decompressione. Questi i numeri da comporre per segnalare le tartarughe marine avvistate o recuperate: 3346424670 e 1530.” (fonte Ansa)
La tartaruga marina comune (Caretta caretta) è la specie più diffusa nel Mediterraneo.
Esse sono seriamente minacciate dalle attività umane in differenti stadi del loro ciclo vitale.
Tartarughe salvate – Le minacce
Molti esemplari adulti sono vittima di bycatch, cioè la cattura accidentale delle specie durante l’attività di pesca. Reti a strascico, da posta e palangari causano annegamento e lesioni spesso mortali. In Italia, come a livello globale, proprio le attività di pesca rappresentano la minaccia maggiore per le tartarughe marine, con più di 24.000 catture annuali. Inoltre i diversi oggetti di plastica dispersi nel Mediterraneo, e soprattutto le buste monouso, sono spesso ingerite dalle tartarughe perché scambiate per una preda. Grandi rifiuti di plastica e loro agglomerati possono anche intrappolare le tartarughe sott’acqua, impedendone la riemersione per la respirazione e causandone la morte per annegamento.
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