Luigi Vaccaro, Morte e Ri-Nascita di Pulcinella
Il ritorno di Pulcinella, come contropartita all'immagine stereotipata odierna
Luigi Vaccaro presenta la sua nuova mostra che fonde scultura e fotografia: un progetto volto ad indagare il rapporto che intercorre tra il tempo e la rappresentazione di uno dei più rinomati simboli partenopei: Pulcinella.
Morte e Ri-nascita di Pulcinella è il titolo della mostra di Luigi Vaccaro che sarà presente il 4 novembre alle ore 18.00 presso la Sala delle Esposizioni Fornace Falcone, al Cilento Outlet Village di Eboli (SA). La mostra è curata da Ljdia Musso e prevede l’intervento artistico musicale del compositore Carlo Faiello, autore dell’opera teatrale “Alla corte di Pulcinella”.
Luigi Vaccaro – La mostra
Il progetto artistico dell’architetto Vaccaro affronta, attraverso le sue opere, il tema del tempo che passa e delle trasformazioni socioculturali che ne conseguono. Le raffigurazioni del presente e del futuro attraversano la maschera di Pulcinella, senza tralasciare le espressioni del passato impresse sulla famosa maschera partenopea. Affronta così, oltre all’indagine sulle trasformazioni culturali, anche i temi assoluti e fondamentali che caratterizzano il percorso umano: nascita, morte e rinascita.
La mostra di Luigi Vaccaro fonde due lavori complementari: La Morte di Pulcinella, opera scultorea che interpreta il teschio di Pulcinella (l’uomo gallinaccio) e La Ri-Nascita di Pulcinella, opera costituita da una sequenza fotografica che ha come soggetto l’uovo dell’uomo gallinaccio.
Luigi Vaccaro – Le opere
Pulcinella è una maschera con radici arcaiche che ha subito nel corso dei secoli diverse metamorfosi, anche fino al limite della sua stessa esistenza. Rappresenta, attraverso i suoi caratteri simbolici e socioculturali, una moltitudine di stratificazioni storiche: figura antropomorfa, uomo e gallinaccio, ambivalente, maschio e femmina, demone di natura benigna o maligna, folle, ordine e caos, stupido e furbo, irridente sbeffeggiatore dei potenti.
LA MORTE DI PULCINELLA di Luigi Vaccaro
L’opera, si pone come denuncia nonché riflessione sulla morte di una delle più belle maschere che la storia ci ha consegnato. Morte che si manifesta nel diffondersi del suo stereotipo oleografico, cliché turistico, unitamente a una veloce e singolare gentrificazione che da alcuni anni Napoli sta vivendo.
Qui, un teschio umano con il becco di un pennuto evoca i suoi antenati: l’atellana maschera di Kikirrus, preesistente figure antropomorfiche e divinità teriomorfe. Un propedeutico ritorno alle origini per la ridefinizione e quindi rinascita di questa singolare.
LA RI-NASCITA DI PULCINELLA di Luigi Vaccaro
La Ri-Nascita sperimenta la rappresentazione dell’anima di Pulcinella e ne auspica il ritorno come contropartita all’immagine stereotipata che si sta sempre più diffondendo con la turisticizzazione di Napoli. Città indissolubilmente legata a questa singolare maschera che vanta una storicizzata diffusione internazionale.*
La rappresentazione si sofferma, senza andare oltre, sull’istante della “frattura” dell’uovo, segno indiscusso di ciò che sta avvenendo: la nascita, il passaggio dal guscio al mondo. Quindi, l’uovo dell’uomo gallinaccio, ma anche uovo simbolo universale di rinascita.
Pulcinella, nel suo essere parodia dell’uomo nei suoi molteplici aspetti, illumina la strada della conoscenza e coscienza, quale consapevolezza che l’individuo ha di sé stesso e del mondo. Ciò assodato, l’anima è qui rappresentata in modo emblematico con la luce, affidando alla sequenza dei sei colori dell’arcobaleno la molteplicità dell’essere di Pulcinella: passione, dolore, amore, furia, spiritualità, armonia, follia e via dicendo attraverso i vari significati delle frequenze della luce, i colori.
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