31 Luglio 2023

Stop al reddito, si temono sit-in e proteste a Napoli

Immagine di repertorio

Stop al reddito, Reddito di Cittadinanza pagamento maggio 2023

STOP AL REDDITO – 21.500 persone sono gli orfani del reddito di cittadinanza, solo a Napoli. Si temono proteste rumorose presso le sedi dell’Inps, o addirittura sit-in e manifestazioni. In buona sostanza si teme il peggio. E questa preoccupazione è comune agli operatori dei centri Inps che hanno paura di diventare il terminale del malcontento. Preoccupazione lo esprimono anche diversi sindaci nell’area del napoletano, come Mastella che paventa l’ipotesi di un “assalto ai comuni”.

Stop al reddito, la manifestazione di Potere al Popolo

Uno dei timori che aleggiava nella giornata di ieri, prenderà sostanza quest’oggi. Si sta parlando del presidio che Potere al Popolo! ha organizzato per quest’oggi davanti alla sede dell’Inps in Via De Gasperi, a Napoli. Sulla pagina Facebook del movimento politico è possibile leggere quanto segue:

Con la sospensione del reddito, il governo Meloni dichiara guerra ai poveri che, nella sua propaganda ha sempre definito “fannulloni”, ma non fa nulla contro la povertà. Dall’altra parte, infatti, continua a rifiutare ogni proposta di salario minimo, a favorire la pace fiscale con gli evasori fiscali, a sostenere le grandi aziende che macinano profitti e a finanziare la guerra, aumentando la spesa militare“.

Pagina Facebook “Potere al Popolo – Napoli”

Tuttavia, Roberto Bafundi, il direttore dell’ufficio Inps in Via De Gasperi assicura che “nessuno sarà lasciato solo“. Al contempo, Bafundi indica alle famiglie rimaste senza la misura il percorso da seguire: rivolgersi ai servizi sociali in caso di disagio o ai centri dell’impiego in caso di abilità al lavoro, per essere avviati a un corso di formazione.

Stop al reddito, le parole dei sindaci

Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, i centri Inps di Napoli saranno monitorati dalle forze dell’ordine per scongiurare sul nascere qualsiasi incidente. Misure di prevenzione sono state disposte anche dal comune di Napoli, che ha predisposto un rafforzamento dei controlli all’esterno delle 22 sedi dei servizi sociali.

Preoccupazione è stata espressa anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il quale ha affermato: “Ci vorrebbe una comunicazione più chiara e trasparente. Se noi amministratori non abbiamo capito come gestire l’uscita dal reddito di cittadinanza, figuriamoci i cittadini. Dentro questa grande confusione si potrebbero inserire disordini sociali”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha ribadito: “Assolutamente inutile dire agli utenti che occorre rivolgersi ai Servizi sociali dei Comuni che non hanno né gli spazi finanziari, né le possibilità materiali per far fronte a difficoltà sociali di questo tipo. Gli occupabili dovranno andare ai centri per l’impiego. È stato sbagliato, auspico dunque sia corretto, tirare in ballo i Servizi sociali dei Comuni per un eventuale presa in carico. Così rischiamo di esporre gli uffici comunali al rischio di essere assaliti inutilmente, visto che non c’è possibilità, su questo versante, di far nulla”.

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