Legalizzazione droghe leggere, sì della Clemente
Alessandra Clemente, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, dice sì alla legalizzazione delle droghe leggere. “È ora di dare un segnale forte alla criminalità organizzata. Dobbiamo riflettere sull’argomento”
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“Il fatto che la criminalità organizzata abbia ucciso mia madre rappresenta il motivo principale che mi ha impedito, in questi anni, di acquistare droghe leggere: non posso concepire l’idea di sporcarmi le mani e arricchire la camorra“, racconta Alessandra Clemente, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Napoli. Il politico è figlia di Silvia Ruotolo, uccisa per errore dalla camorra l’11 giugno del 1997.
L’assessore ha letto le argomentazioni del pm Henry John Woodcock, e commenta: “Sono d’accordo con lui. Credo che sia giunto il momento che il Paese faccia una riflessione seria su questo argomento ed esca dal pantano legislativo e culturale di questi anni. Legalizzare le droghe leggere avrebbe l’effetto di una sterzata, di un boato, nei bilanci delle organizzazioni malavitose“.
Naturalmente, aggiunge Alessandra Clemente, “vanno assicurati il principio di legalità sostanziale e la tutela della salute. Dunque le autorità sanitarie e quelle preposte alla tutela dell’ordine pubblico dovrebbero individuare i parametri di uesto intervento. Ma è importante che, come accade per altri argomenti, dalle trivellazioni alla riforma costituzionale, se ne inizi a discutere seriamente“.
Non ne vuole sentir parlare invece Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che non risparmia critiche al pm Woodcock e definisce “sbagliate e infondate” le considerazioni del magistrato, annunciando interrogazioni parlamentari ed esposti al Csm. Quindi il politico tuona: “Gli manderò le cose che disse Paolo Borsellino smontando questa tesi ridicola e criminogena. E inviterò il dottor Gratteri (procuratore aggiunto a Reggio Calabria) a ribadire verità elementari che ha più volte affermato. Il dottor Gratteri ha spiegato che la legalizzazione delle droghe leggere favorirebbe la criminalità perché amplierebbe la circolazione delle sostanze stupefacenti favorendo poi lo spaccio di droghe più pesanti, che alla criminalità rendono di più“.
Di tutt’altro avviso il segretario della commissione parlamentare Antimafia Marco Di Lello, del Pd: “Le parole del pm Woodcock confermano la necessità della rapida approvazione della proposta di legge sulla legalizzazione delle droghe leggere“.
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