Smog, a Napoli le polveri sottili superano tre volte il limite
Il problema smog, non sembra cambiare. Napoli ancora oggi è estremamente inquinata, determinando una grande difficoltà per i cittadini
[ads1] Ormai la questione smog è diventata una delle notizie principali di ogni giorno. Questo perché la situazione sta alquanto degenerando, determinando parecchi disagi di notevole entità.
Sappiamo anche che, a valorizzare il fattore “smog“, sono sicuramente anche le condizioni climatiche, le quali provocano un aumento di smog, con conseguenti danni all’ambiente e non solo.
La città annientata in modo particolare dallo smog è Milano, che in questi giorni si trova con una fitta nebbia composta da inquinamento. Milano infatti, ha raggiunto l’altro ieri il numero record di 97 sforamenti (a fronte dei 35 consentiti) proprio mentre nella zona orientale di Napoli il divieto veniva violato per la 71esima volta e a Roma Cinecittà per la 61esima volta.
E mentre i sindaci di ogni città pregano affinché si presenti la pioggia, i livelli di veleni nell’aria raggiungono punte allarmanti, com’è accaduto a Napoli dal 24 al 27 dicembre.
Il record si è registrato la Vigilia, quando le centraline posizionate dall’Arpac in città, hanno segnalato molti sforamenti. Di fronte ad un livello di polveri sottili che dovrebbe essere al massimo di 50 microgrammi per metro cubo, nella zona della stazione centrale si è toccato quota 126 mentre in via Argine, a Napoli Est, quota 178 e al Museo nazionale 92. Questo è perdurato anche durante la giornata di Natale dove, a Napoli via Argine la centralina segnava il numero 200 (quattro volte il livello consentito), alla Ferrovia 101, al Museo nazionale 69. Una breve tregua si è registrata a Santo Stefano ma 24 ore dopo il quadro è nuovamente peggiorato, con la centralina di via Argine schizzata fino a 169. Il problema però e che tale situazione non si presenta solo a Napoli, ma i livelli di inquinamento restano altrettanto gravi, se non peggiori, anche nelle province.
Come se non bastasse l’allarme smog si estende anche a Caserta e nelle aree interne, tra l’Irpinia e il Sannio, mentre si respira di più, e meglio, a Salerno. Ma come è solito che accada, gli interventi messi in campo allo scopo di migliorare le condizioni, sembrano essere ancora una volta insufficienti.
Anche perché, avverte il dirigente dell’Arpac Giuseppe Onorati, che, con le condizioni atmosferiche attuali probabilmente l’unica misura realmente efficace è il blocco totale del traffico per diversi giorni.
Eppure, se a Milano si è scelta la linea drastica (con uno stop totale alle auto di sei ore), la parola d’ordine dell’amministrazione comunale di Napoli è prudenza. Secondo il sindaco Luigi de Magistris, la città partenopea , non può essere paragonata alle grandi metropoli come Milano e Roma, in quanto è molto più piccola nonostante ci sia un forte concentrato di persone.
Così le misure adottate fino ad oggi, sono state, poco invasive ed anche poco incisive. Quelle immediate riguardano le limitazioni della circolazione veicolare privata nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 16,30. Accanto a questi interventi negli ultimi giorni se ne sono aggiunti altri, relativi a fonti di inquinamento diverse dalle autovetture. In primis la riduzione, prevista in un’ordinanza sindacale ad hoc, della temperatura degli ambienti riscaldati a 18 gradi negli edifici civili (escluse scuole e ospedali) e a 17 gradi negli edifici industriali, nonché la riduzione dell’orario di accensione del riscaldamento per un massimo di 8 ore.
Inoltre, l’Autorità portuale d’intesa con il Comune di Napoli, ha previsto dal primo gennaio regole più stringenti per le grandi navi che attraccano in città, come ad esempio l’obbligo di utilizzare carburanti senza zolfo. Sul medio-lungo periodo, inoltre, Palazzo San Giacomo punta a intensificare le politiche di mobilità sostenibile per scoraggiare l’uso delle auto anche con l’utilizzo di nuovi bus e treni. Resta il problema, però di Capodanno. Il fenomeno dei botti appare difficile da gestire o limitare, però il ragionamento che si fa al Comune, e che si cercherà di scoraggiare l’uso dell’auto privata: per questo la metropolitana linea 1 e le funicolari centrale e di Chiaia resteranno aperte tutta la notte, fino alle 13 del primo gennaio. Fermi dalle ore 20 del 31 dicembre, invece, autobus, filobus e tram.http://www.arpacampania.it/
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