Uccisione Giovanni Guarino, le ultime parole “Guarda che mi ha fatto”
Domenica scorsa, al Luna Park di Torre del Greco, Giovanni Guarino è stato accoltellato per poi morire tra le braccia del giostraio
Napoli. Ha dell’inverosimile ciò che si è consumato, domenica scorsa, al Luna Park di Torre del Greco. Giovanni Guarino, un ragazzo di 19 anni, è stato accoltellato da un suo coetaneo durante una lite furibonda.
Dopo il tragico eventi, Giovanni ormai in fin di vita si avvicina al giostraio del Luna Park per poi perdere coscienza: “In un vialetto c’era un gruppo di ragazzini, sembrava stessero discutendo animatamente. Poi è cominciato un fuggi fuggi generale. Giovanni si è diretto nuovamente al Luna Park. Lo conoscevo da tempo, era un ragazzo d’oro. Quando mi ha visto è riuscito a dirmi solo ‘guarda cosa mi ha fatto, guarda cosa mi ha fatto’. Poi ha perso coscienza, credo che sia morto tra le mie braccia” – questo è quanto ha raccontato Gennarino, gestore del Luna Park insieme a suo fratello, durante l’intervista del giornale Metropolis.
La dinamica dei fatti
Secondo le ultime ricostruzioni della vicenda, Giovanni Guarino si trovava al Luna Park insieme al suo amico Nunzio nella serata di domenica. É bastato uno sguardo di troppo ad un gruppo di ragazzi che si trovavano lì per innescare una lite del tutto priva di senso. Giovanni è stato raggiunto da più colpi di coltello, uno di questi è arrivato dritto al cuore che gli ha procurato la morte dopo pochi minuti. Nunzio, l’amico di Giovanni Guarino, ha riportato delle lievi ferite.
Intanto i due minori sospettati di essere gli autori dell’omicidio sono in stato di fermo. Le indagini su di loro sono state portate avanti dalla squadra mobile di Napoli e da quelli del commissariato di Torre del Greco, coordinate dalla procura presso il tribunale per i minorenni di Napoli. Ai ragazzi, presunti artefici del delitto di Giovanni Guarino si è arrivati lunedì pomeriggio. Le forze dell’ordine li hanno identificati grazie all’ausilio delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza presenti nel Luna Park e dalla raccolta di testimonianze sul posto. I due ragazzi, inoltre, erano già noti alle forze dell’ordine e appartenenti al clan Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata.
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