Omicron long Covid: meno sintomi, più problemi
In Italia si diffonde la nuova variante Omicron 1 e 2: sintomatologia più lieve, ma uguale rischio di problemi Long Covid
OMICRON LONG COVID – Stando ai dati rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità, l’80% dei positivi in Italia attualmente avrebbe contratto la nuova variante Omicron 2. I restanti casi sarebbero infettati da Omicron 1 e dalle nuove ricombinazioni denominate Xe e Xj.
Il docente di Immunologia dell’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, Mario Clerici ha chiarito ai colleghi di Adnkronos Salute le differenze tra Omicron e le varianti precedenti, concentrandosi, in particolare, sul rischio Long Covid.
“Ho letto un paio di studi al riguardo che dicono tutti che sembra agire come Omicron 1, quindi come un’infezione delle vie aeree alte. – ha detto Clerici- “Con una contagiosità più elevata, perché si replica non nei polmoni ma nella trachea, nella gola. Quindi più vicino alla ‘via d’uscita’. La sintomatologia non sembra essere differente all’interno della ‘famiglia Omicron’. Diverso è il discorso per quanto riguarda il Long Covid”.
Sugli eventuali effetti a lungo termine della malattia, l’immunologo sottolinea che “ancora non sappiamo molto. Anche per quanto riguarda la cosiddetta ‘nebbia mentale’ di cui si è parlato molto in relazione a Covid, è troppo presto per dire se ci sia una differenza in era Omicron in questo senso. Sembra che le sequele siano sovrapponibili”. Il rischio di long Covid resterebbe, quindi, invariato rispetto alle varianti precedenti.
“La sintomatologia di Omicron 1 e 2 sembra essere simile fra le due sottovarianti e inquadrarsi come una sintomatologia delle alte vie respiratorie: naso che cola, raffreddore, gola che fa male, tosse secca. Non è la sintomatologia più polmonare di Delta” – spiega l’immunologo. “La perdita dell’olfatto si rileva molto meno con Omicron. E con Omicron 2 sembra sia ancora più rara. In generale è impossibile dire a priori se si ha un raffreddore comune, un Omicron 2 o un Omicron 1 perché c’è una sovrapposizione quasi totale dei sintomi”.
Stando agli studi attuali, Omicron avrebbe meno possibilità di sintomatologie gravi, ma gli strascichi dell’infezione potrebbe portare comunque a problemi sul lungo periodo.
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