Morte sul lavoro, rinviato a giudizio il datore di lavoro di Enrico De Waure
Napoli, rinviato a giudizio il datore di lavoro di Enrico De Waure: il 63enne morto a seguito di una caduta da un’impalcatura a due metri d’altezza e senza alcun dispositivo di sicurezza
NAPOLI – Ieri, 4 aprile 2022, al termine dell’udienza preliminare, il Gip del Tribunale di Napoli Rosaria Maria Aufieri, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Mario Canale, ha rinviato a giudizio Antonio Camera, il napoletano di 54 anni con l’accusa di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche per la tragica morte di Enrico De Waure.
Caso De Wuare
Come anticipato in apertura, il 54enne è stato rinviato a giudizio per la morte sul lavoro di Enrico De Waure, 63 anni, avvenuta il 9 luglio 2020 verso le ore 12:00 dopo una terribile caduta da un’impalcatura avvenuta mentre stava tinteggiando un appartamento in via Vincenzo Ciaravolo. L’impatto con il suolo fu violento e il decesso avvenne dopo oltre sette mesi dall’incidente, condito poi da omissioni nel corso dell’inchiesta. De Waure, quel giorno, fu trasportato in ambulanza in condizioni gravissime e in codice rosso all’ospedale San Paolo dove, non essendoci il reparto Neurologia, fu trasferito al San Giovanni Bosco. Lì il 63enne napoletano, dopo circa otto ore di attesa nel reparto di Neurochirurgia, fu ricoverato in Rianimazione, tenuto in coma farmacologico e in prognosi riservata. La vittima venne poi operata al cervello per ridurre la pressione dell’ematoma. Il 21 settembre De Waure fu trasferito nella “Casa di cura Santa Maria del Pozzo” (Somma Vesuviana) per tentare la riabilitazione, ma il 17 febbraio 2021 un’emorragia interna complicò il percorso riabilitativo: Enrico De Waure, trasferito d’urgenza all’ospedalle del Mare, ha perso la vita il 20 febbraio.
I familiari di Enrico De Wuare poi si sono rivolti ai consulenti Luigi Cisonna e Vincenzo Carotenuto della società veneta “Studio3A-Valore S.p.A.” per essere assistiti in tutte le attività finalizzate al perseguimento dell’iter risarcitorio. Grazie agli atti, alle indagini della Polizia giudiziaria, agli accertamenti della Scientifica, alle dichiarazioni dei testimoni e alla perizia autoptica, il Pm ha quindi attenuto l’emissione del decreto di rinvio a giudizio per l’imputato, accusato di aver causato la morte del suo lavoratore. L’imputato, adesso, dovrà comparire per la prima udienza del processo il prossimo 3 giugno 2022 avanti il giudice Maria Tartaglia Polcini.
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