Guerra Ucraina-Russia, Giuseppe Conte: “In un momento come quello attuale non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le spese militari”
GUERRA UCRAINA-RUSSIA – In un’intervista rilasciata a La Stampa, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha dichiarato che il suo partito voterà ‘no’ all’aumento. “In un momento come quello attuale di caro-bollette, dopo due anni di pandemia, e con la recessione che si farà sentire sulla pelle di famiglie e imprese, non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le spese militari. Non potremmo assecondare un voto che individuasse come prioritario l’incremento delle spese militari a carico del nostro bilancio nazionale. In questo caso il Movimento non potrebbe fare altro che votare contro”, queste le parole dell’ex Avvocato del Popolo.
Conte – nel corso dell’intervista – fa sapere anche che in caso di rischio caduta del governo Draghi “ognuno farà le sue scelte“. Nonostante ciò, si mette in chiaro la fiducia sul progetto di rafforzamento della difesa europea, che è “portato avanti con ponderazione attraverso uno sforzo comune”. Poi: “La soglia del 2% è frutto di un impegno preso nel 2014 che non può essere cancellato e che io stesso non ho rinnegato quando ero presidente del Consiglio. Però mi sono impegnato a rivedere i criteri di calcolo in modo da tenere conto anche dei costi politici e immateriali che comportano le nostre missioni all’estero”.
Infine, Giuseppe Conte ha parlato di Vladimir Putin e di un aneddoto che l’ha colpito durante i colloqui con lo Zar: “Il 26 dicembre 2019, Santo Stefano. Stiamo al telefono per un’ora e mezza. Putin contesta dettagliatamente tutte le violazioni ucraine degli accordi di Minsk. In genere i leader, in questo tipo di incontri, tendono a stare sulle questioni di principio. Lui no. Lui è molto più specifico”. Per Conte è “una deriva autocratica che ho già denunciato in passato, a cominciare dalla censura sul caso Navalny quando ero presidente del Consiglio. Sicuramente questa aggressione avrà dei contraccolpi interni molto forti anche per la popolazione russa, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociale. E potrebbe isolare Putin ancora di più rispetto agli apparati che l’hanno sin qui sostenuto, a cominciare dagli oligarchi”.
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