Studenti tornano in piazza: manifestazioni in oltre 40 città
Gli studenti tornano in piazza per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro, la maturità e la repressione delle forze dell’ordine
Le morti dei giovani Lorenzo Parelli e Giuseppe Leonci avvenute durante l’attività di stage hanno scatenato una serie di proteste: dopo la prima manifestazione del 28 gennaio e quella del 4 febbraio, gli studenti tornano in piazza oggi 18 febbraio in oltre 40 città italiane.
È la terza giornata di mobilitazione studentesca nazionale che vede il coinvolgimento di tutto lo Stivale, da Torino a Napoli.
Ogni città organizza i presidi a suo modo: ad esempio, a Roma è previsto un corteo che sfilerà da Piazza Vittorio Emanuele a Piazza Madonna di Loreto; a Napoli, tre ragazzi si sono cosparsi di vernice rossa.
Tutti gli studenti italiani sono però mossi dalla stessa volontà di opporsi alle modalità e alla natura stessa dell’alternanza scuola-lavoro; ai mutamenti annuali a cui continuamente viene sottoposto l’esame di maturità; e alla repressione violenta delle forze dell’ordine.
In particolare, i giovani manifestanti si scagliano contro il ministro dell’istruzione Bianchi, al quale chiedono le dimissioni, e contro il ministro dell’Interno Lamorgese, ritenuta responsabile degli scontri tra polizia e studenti verificatisi a Torino.
Gli studenti tornano in piazza per uscire dall’invisibilità nella quale pensano che il governo li abbia relegati e chiedere di essere ascoltati e tutelati.
La protesta è sostenuta dal Fronte della Gioventù Comunista, dall’Unione degli Studenti e da vari comitati e collettivi locali.
Il responsabile della scuola del Fgc ha ribadito la necessità di revisionare il sistema degli stage: «Diciamo no a una scuola che insegna ai giovani che è normale lavorare gratis, senza diritti e sicurezza. Così non si combatte la disoccupazione, si formano nuovi schiavi».
Proprio oggi prendono il via gli “Stati generali della Scuola pubblica”, un dibattito tra studenti e realtà politiche e sociali di tutta Italia, organizzato dall’Unione degli Studenti, che si svolgerà in tre giorni e si concentrerà sulle problematiche emerse sulla scuola negli ultimi tempi per proporre una riforma dell’istruzione pubblica.
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