Protesta studenti: non si può morire così
Protesta studenti: in piazza per far abolire l’alternanza scuola-lavoro e per chiedere giustizia sulla morte dello studente di Udine, Lorenzo Parelli
PROTESTA STUDENTI- Nella giornata odierna c’è stata una manifestazione studentesca per chiedere l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e le dimissioni del ministro Bianchi a causa della morte dello studente friulano.
“Di scuola e di lavoro non si può morire: sangue del nostro sangue” : è questo lo slogan della manifestazione.
“Lo scorso venerdì Lorenzo è stato travolto da una putrella durante l’ultimo giorno di alternanza-scuola lavoro. Lorenzo è stato ucciso mentre doveva essere in classe: i suoi assassini hanno nomi e cognomi e sono tutti coloro che hanno reso l’educazione al precariato e allo sfruttamento parte integrante dei percorsi di formazione superiore, con la Buona Scuola di Renzi prima e con il Pcto dopo“. Questo è invece il duro comunicato stampa delle associazioni studentesche in rivolta.
Protesta studenti, ecco le loro parole sulla gestione dell’alternanza e sulla morte di Lorenzo Parelli:
“Sono tanti i complici compiacenti di questo sistema criminale che normalizza e inculca un’etica del lavoro votata alla sottomissione, proprio in quella fase della vita in cui dobbiamo avere il diritto ad apprendere e costruire una nostra visione forte e critica del mondo e a far valere il nostro diritto a esistere in modo dignitoso. Scandaloso è il silenzio che è venuto dalla politica istituzionale dopo la morte di Lorenzo, nessuna risposta concreta dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che anzi negli scorsi mesi ha rimarcato l’importanza di portare le aziende nella scuola (fin dalle scuole medie se possibile!) con la riforma dell’Its, segnando una chiara complicità con un modello di scuola che continua a provocare vittime”.
Hanno poi continuato:
“Oltre a ciò, è inaccettabile la risposta repressiva del governo centrale nei confronti di chi da anni lotta per un modello di sviluppo lontano dalle logiche del profitto: domenica a Roma gli studenti e le studentesse in corteo sono stati manganellati da parte delle forze dell’ordine in antisommossa, pronta a difendere gli interessi dei padroni e di Confindustria. Questi ultimi sono i veri responsabili della sua morte e dei 1.400 morti sul lavoro”.
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