Vesuvio: ecco cosa hanno scoperto gli studiosi
Vesuvio: nuovi studi hanno provato a stimare quando potrebbe esserci una nuova eruzione di uno dei vulcani più pericolosi d’Europa
VESUVIO – Considerato tra i vulcani più pericolosi d’Europa, è al momento in uno stato di quiete da tempo.
Nonostante ciò, considerata la sua pericolosità letale, è sempre sotto controllo da numerosi studiosi, che non solo lo monitorano costantemente, ma continuano a cercare segnali per prevedere una futura eruzione e la sua letalità.
Di recente è arrivata una prima ed attendibile risposta a questo quesito, da parte del Politecnico di Zurigo che è arrivato alla conclusione che dall’ultima eruzione nel 1944, potrebbero trascorrere anche più di 1000 anni.
Lucia Pappalardo, vulcanologa, afferma alla rivista Science Advances:” E’ un dato scientifico interessante, ma le sue implicazioni potrebbero essere lette anche in modo diverso”.
Dopo aver studiato le precedenti 4 eruzioni, si è scoperto che in base a dei cristalli di granito ritrovati a seguito delle eruzioni, si può capire quanto tempo il vulcano sia stato in fase di stallo e quindi di scoprire quanto tempo il magma è rimasto nel vulcano prima dell’eruzione.
“Sappiamo che in passato il Vesuvio ha avuto periodi di riposo molto lunghi. Prima dell’eruzione di Pompei, per esempio, il vulcano è rimasto in silenzio per sette secoli e ad oggi non esiste un modello fisico che possa far prevedere la lunghezza del periodo di riposo che precede un’eruzione esplosiva”, osserva la ricercatrice. “Al momento non possiamo prevedere l’intensità di una eventuale futura eruzione: se modesta come quella del 1944 o più intensa fino ad una eruzione pliniana”.
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