17 Gennaio 2022

Napoli, notte di Sant’Antuono: baby gang mettono a ferro e fuoco la città

dalle immagini pubblicate dal Consigliere Borrelli

NAPOLI BABY GANG

Napoli, baby gang in azione nella notte di Sant’Antuono: necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine in vari quartieri

Napoli, follia nella notte per il “cippo” di Sant’Antuono: gruppi di ragazzini mettono a ferro e fuoco vari quartieri.

A denunciare quanto accaduto a Napoli nella notte tra il 16 e il 17 gennaio è stato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

“È accaduto quel che avevamo preannunciato con le nostre denunce- si legge in un suo post-. Ora bisogna pensare seriamente di reprimere il fenomeno, un battesimo di fuoco per giovani criminali.”

Le zone maggiormente coinvolte sono state i Quartieri Spagnoli, la zona Torretta, Pizzofalcone, l’area dell’ex mercato ittico.

Numerose baby gang hanno bloccato le strade di Napoli con cumuli di spazzatura e hanno dato fuoco a cumuli di rifiuti e legname. I furgoni dell’Asia sono stati scortati dalla Polizia per evitare assalti e i residenti hanno ritenuto opportuno richiedere l’intervento di Polizia e Vigili del Fuoco.

Le parole del Consigliere:

“È accaduto quello che temevamo e che abbiamo denunciato per diverso tempo. Anche perché diverse ‘bande’ avevano preannunciato sui social quello che avrebbero fatto e così è stato. La notte del cippo, con tutto quello che la precede, rappresenta una sorta di battesimo del fuoco per i baby-criminali, una porta d’ingresso al mondo della delinquenza vera e propria. Il fatto che questi ragazzini siano ostili nei confronti delle forze dell’ordine e delle istituzioni, avendo attraverso i social lanciato insulti verso la polizia ed anche me, dimostra, appunto, quanto i protagonisti di questa barbara e criminale tradizione siano spinti da valori sociali e culturali del tutto errati.

Questo fenomeno va quindi represso attraverso un presidio del territorio a partire dai mesi precedenti alla notte del cippo applicando la tolleranza zero e attraverso un programma intensivo di rieducazione. Se non si intervenire molti di questi ragazzini passeranno dal cippo ai furti, alle rapine o magari a qualcosa di anche peggio.”

 

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