30 Dicembre 2021

Tragedia al nono mese: muoiono mamma e figlio

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Tragedia al nono mese di gravidanza. Perdono la vita una giovane madre ed il suo bambino. Su tutte le furie il marito…

Quello che avrebbe dovuto esser un lieto evento, si è trasformato improvvisamente in una vera e propria tragedia. Stiamo parlando della morte di Susanna, la donna deceduta a ottobre nel 2020 per un aneurisma cerebrale. Sulla triste vicenda era stata aperta un’indagine, poi archiviata dalla Procura nei mesi scorsi.

A commentare la tragedia è stato Vincenzo, marito di Susanna: “Pensavamo che non avremmo mai potuto avere figli. Quando Susanna è rimasta incinta abbiamo toccato il cielo con un dito. Il 6 ottobre sono morti lei e il bambino, mi è crollato il mondo addosso. Chiediamo che sia fatta chiarezza e giustizia. Quel giorno mi hanno portato via tutto, una cosa del genere non deve accadere mai più. L’autopsia ha chiarito che mia moglie è deceduta per un’aneurisma cerebrale, mio figlio per ipossia uterina, è stato troppo tempo senza ossigeno. Pensiamo che la loro morte si sarebbe potuta evitare, per questo con il nostro legale ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione da parte della Procura. Ho parlato con diversi medici che mi hanno riferito come l’aneurisma potrebbe essere stato causato dalla gestosi di cui soffriva in gravidanza. Lei era gravemente obesa e aveva diverse patologie, soffriva anche di diabete gestazionale. Eppure non ci è mai stato parlato di programmare un cesareo, e lei stava continuando a portare avanti la gravidanza fino al termine. Forse invece nel suo caso andava pensata una cosa diversa”.

Sono tre i profili che la famiglia di Susanna, tramite il suo legale, contesta alla Procura: “Per prima cosa, che bisognava prevedere un parto cesareo, perché c’erano indicatori della sua salute di cui tenere conto. Chiediamo che venga fatta luce anche sui soccorsi e sull’intervento dell’ospedale di arrivo, che non era attrezzato per la situazione di Susanna dato che il Sant’Andrea non ha il reparto maternità e la terapia intensiva neonatale”. Inizialmente l’ambulanza del 118 che ha soccorso Susanna si è diretta verso l’ospedale San Pietro, che la stava seguendo nella gravidanza. Durante il trasporto ha però avuto un arresto cardiocircolatorio, e così il mezzo si è diretto al Sant’Andrea, ossia all’ospedale più vicino. “L’Ares 118, L’Azienda ospedaliera Sant’Andrea e il Servizio sanitario regionale esprimono un profondo cordoglio ai famigliari della donna, purtroppo nonostante la tempestività del soccorso e i vari tentativi di rianimazione non è stato possibile salvarli”, la nota diffusa in seguito alla morte della donna e del bambino.

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