L’astrofisica napoletana dice addio: “Forse lascio l’Italia”

L’astrofisica napoletana Mariafelicia De Laurentis vuole lasciare l’Italia: “Si fanno tante chiacchiere. Si dovrebbe investire di più”

Napoli. La dott.ssa Mariafelicia De Laurentis, nota astrofisica di Napoli, conosciuta soprattutto per la foto che rese disponibile nel 2019 del buco nero, sta pensando di lasciare la sua amata città natale. Secondo l’astrofisica napoletana, infatti, in Italia si investe poco sulla ricerca e ciò che sono costretti a fare gran parte dei giovani ricercatori è trovare fortuna altrove.

Mariafelicia De Laurentis, ha contribuito a rivoluzionare il mondo dell’astronomia proprio grazie ad un’immagine del buco nero.  Dopo aver avuto un’esperienza all’estero, nel 2018 ha deciso di ritornare nella sua città, sperando di trovare una stabilità, ma ciò non è stato possibile come ha dichiarato durante un evento tenutosi al Distretto Aerospaziale della Campania: “Aspetto delle risposte, deciderò tra qualche mese. Sono rientrata qui nel 2018 ma non sono molto soddisfatta. L’Italia non investe tantissimo nella ricerca. Si fanno tante chiacchiere ma è aria fritta. Si dovrebbe investire di più anche perché le eccellenze italiane le abbiamo ma se le prendono a lavorare all’estero e molti non ritornano”.

poi ha continuato: “Io sono riuscita a ritornare nel 2018 con una chiamata diretta dell’Università Federico II ed è stato un orgoglio ritornare nella mia città e nell’Università dove mi sono laureata. Dopo il periodo all’estero pensavo che le cose fossero diverse e che si potesse cambiare qualcosa ma l’Università è rimasta un po’ provinciale. Non si investe tanto nella ricerca, non si punta alle eccellenze”

Conludendo: “Devo ammetterlo, non sono contentissima di essere ritornata. Manca lo spirito di squadra, non c’è collaborazione. Dico sempre agli studenti che bisogna condividere ed imparare dagli altri ma questo in Italia non l’ho trovato. Qui sembrano tanti Soloni, ognuno lavora per sé e a volte sembra che dia persino fastidio lavorare in un ambiente internazionale. Non mi piace questo provincialismo. Si dovrebbe fare di più per i giovani, non a parole ma con i fatti”

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