17 Novembre 2021

Vigilante ucciso a Napoli, i figli: “Non siano concesse riduzioni di pena”

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NAPOLI- Vigilante ucciso a colpi di spranga, i figli: “Per le nostre sofferenze non ci sono sconti di alcun genere”

«Quello che chiedo non è qualcosa di fuori al mondo, qualcosa di assurdo. Ma è una richiesta semplice e più che legittima. Giustizia per ciò che mi hanno fatto». Questo è l’appello per avere giustizia di Gaetano Barbuto che si unisce a quello di Giuseppe e Marta Della Corte.

Lo scorso dicembre Barbuto ha l’uso delle gambe in una sparatoria in seguito a una lite nata per futili motivi a Sant’Antimo. Ancora non sono stati individuati i colpevoli.

Giuseppe e Marta Della Corte, invece, sono i figli di Francesco Della Corte, il vigilante barbaramente ucciso nel marzo del 2018 da tre ragazzini. L’uomo fu colpito con una spranga dinanzi alla stazione metro di Piscinola.

I tre, sostenuti dal Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, e dal copresidente di Europa Verde, Fiorella Zabatta, lanciano un appello alla magistratura per avere giustizia.

 «Quei tre dovevano scontare 24 anni- affermano i fratelli Della Corte– poi, grazie al rito abbreviato, sono stati condannati in primo grado a 16 anni, poi la condanna è stata ridotta a 14 anni in appello. Ora si va al processo di Cassazione che ci sarà martedì prossimo dove la difesa ha chiesto un ulteriore sconto di pena. Ci sembra assurdo, cosi ammazzano nostro padre una seconda volta. Quei ragazzi non hanno avuto alcuna pietà, anche quando nostro padre era riverso al suolo, inerme, hanno continuato ad infierire su di lui per paura che potesse riconoscerli e denunciarli. Per noi è straziante ogni volta rivivere questo ricordo, che almeno sia fatta giustizia. Gli assassini si potranno rifare una vita mentre per noi l’ergastolo è iniziato da quando hanno ucciso nostro padre. Per le nostre sofferenze non ci sono sconti di alcun genere».

«La vita di una persona vale davvero così poco per la giustizia italiana – dichiarano il consigliere Borrelli con il copresidente nazionale di Europa Verde Fiorella Zabatta -. Chiediamo ai magistrati di far attenzione quando concedono queste riduzioni di pena perché così si tutelano sempre i criminali, i delinquenti ed i violenti e mai le vittime e le loro famiglie. I risultati di queste scelte già pesano sulla nostra società dove sempre più si osannano, si omaggiano e si celebrano i criminali mentre le vittime, gli eroi e le persone perbene vengono abbandonate e dimenticate».

Le parole del Consigliere Borrelli

«Nel 2019 Ciro U., da poco in carcere per l’omicidio di Della Corte, per festeggiare insieme ai familiari e la fidanzata il suo compleanno ottenne un permesso premio. Alfonso Bonafede, allora ministro della Giustizia, dopo l’indignazione popolare causata dalle pubblicazione sui social della festa chiese all’ispettorato di via Arenula di compiere accertamenti sul caso ma ad oggi nessuna notizia è stata data ai familiari sui risultati di quell’azione. Ho chiesto all’attuale ministro Lamorgese di avere notizie. È inaccettabile che siano passati oltre due anni e non ci siano state risposte su questa vicenda».

FONTE: Il Corriere del Mezzogiorno

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