Bebe Vio vince l’oro alle Paraolimpiadi: «ad aprile ho rischiato la morte per un’infezione»
Bebe Vio vince l’oro alle Paraolimpiadi: «Non è scontato essere qui, ad aprile ho rischiato la morte per un’infezione»
Beatrice Vio, in arte Bebe Vio conquista la medaglia d’oro a Tokyo per le paraolimpiadi nella categoria Fioretto femminile categoria B, Scherma in carrozzina. La 24enne veneziana ha battuto nella finale di fioretto individuale la cinese Zhou 15-9.
Una volta conquistato un vantaggio di ben 5 lunghezze sull’avversaria, ha avuto un piccolo sbandamento subendo tre stoccate consecutive, ma ha ripreso poi in mano in match vincendo la sfida.
Ad aprile la ragazza ha rischiato di morire per un’infezione, causata da un infortunio. Infatti, come dichiara al Corriere della Sera dopo la premiazione: «Ho avuto un infortunio abbastanza grave, parecchio grave e mi han detto che neanche era scontato tornare a tirare. Quindi essere qua è magnifico. Abbiamo preparato tutta l’Olimpiade in due mesi. Quindi è stata veramente tosta».
Felicità, abbracci e commozione hanno accompagnato i festeggiamenti: «Se sembra impossibile, allora si può fare…2 volte!», ha commentato l’atleta su Instagram.
Parlando con i giornalisti, Bebe Vio ha spiegato quali difficoltà ha dovuto affrontare nel suo percorso fino alle gare. «I primi quattro anni della preparazione sono andati benissimo, anche nel periodo del Covid, anche grazie ai miei allenatori e alle Fiamme Oro perché ho ripreso persino prima delle altre avversarie. L’ultimo anno, invece, è stato parecchio «sfigato» per via dell’infortunio che ho avuto».
Racconta poi del terribile infortunio: «Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare e sembrava che questa Paralimpiade non doveva esserci, abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come abbiano fatto. Non ci credevo di arrivare fin qui, perché ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane (dell’arto sinistro; ndr) e morte entro poco. Sono felice, hai capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, si chiama anche Accetta tra l’altro… è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro».
LEGGI ANCHE: Olimpiadi Beach Volley, finisce il sogno di Nicolai e Lupo
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento