26 Agosto 2021

Ercolano: lo studio sulle abitudini alimentari

Foto: Comune di Ercolano

Ercolano

Sulla rivista Science Advances è stato pubblicato il lavoro svolto dall’università di New York sulle abitudini alimentari degli abitanti di Ercolano che cercarono di sfuggire all’eruzione del 79 d.C

Sulla rivista Science Advances è stato pubblicato il lavoro svolto dall’università di New York sulle abitudini alimentari degli abitanti di Ercolano che cercarono di sfuggire all’eruzione del 79 d.C. Il lavoro in collaborazione, tra gli altri, con il Parco Archeologico di Ercolano, il Parco Archeologico di Pompei e il Museo delle Civiltà di Roma è un’istantanea sui costumi di una popolazione che ha un’importante valore archeologico.

Per questo lavoro sono stati analizzati 17 dei 340 individui recuperati dai fornici dagli anni ottanta ad oggi. Al fine di ricostruirne la dieta, sono stati analizzati gli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto degli amminoacidi che compongono il collagene osseo.

A guidare il tutto è stato il professor Craig e la dottoressa Soncin. Il primo ha comunicato: «dalle fonti storiche si recepisce che spesso vi fosse un accesso differenziato alle derrate alimentari tra uomini e donne ma raramente vengono forniti dati quantitativi e evidenze dirette. L’analisi degli amminoacidi ha permesso di quantificare tali differenze e di riflettere sulle cause». Infatti dai risultati isotopici ottenuti dai cereali dalla dottoressa Soncin si sono evidenziate le differenze tra uomini e donne nel consumo di pesce e prodotti animali.

Gli uomini dell’antica Ercolano assumevano circa il doppio delle proteine dai prodotti della pesca di quante ne ottenevano le donne che al contrario, mangiavano più prodotti di carne rispetto agli uomini. Infatti la dottoressa ha riferito: «Gli uomini erano più probabilmente maggiormente impegnati nella pesca e in altre attività marittime, generalmente occupavano posizioni più privilegiate nella società, e venivano liberati dalla schiavitù in età più giovane rispetto alle donne. Tutti questi fattori probabilmente facilitavano il loro accesso a prodotti alimentari più costosi, come il pesce fresco.»

A commentare l’intero studio sulla dieta seguita dagli antichi abitanti di Ercolano è stato il direttore del parco Archeologico così: « lo studio non ci racconta solo delle abitudini alimentari ma ci mette anche di fronte ad una società organizzata secondo canoni assai diversi da quella odierna. Un mondo dove l’accesso abitudinario a determinati alimenti dipendeva non dalla fame o dalla possibilità di acquisto, ma da fattori culturali: il genere, la condizione sociale, la provenienza geografica dei componenti della comunità locale. Ercolano si conferma un laboratorio unico per l’avanzamento della conoscenza non solo guardando al passato ma anche e soprattutto, direi, al futuro e alle mille possibilità di innovazione e di miglioramento della qualità della vita che possono derivare dall’attivazione degli insegnamenti della storia, piuttosto che dalla semplice raccolta di dati. Il parco Archeologico di Ercolano è impegnato nella promozione di studi internazionali intorno alla ricostruzione sotto molteplici aspetti di un mondo la cui vita cessò in poche ore, ma la cui memoria attiva risuona tuttora nella mente e nell’animo di chi voglia ascoltarla».

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