Green Pass: polemica, molti locali non chiederanno il documento
Dal 6 agosto 2021 il Green Pass è diventato obbligatorio per poter accedere a molteplici locali, ma c’è chi si ribella a questo controllo
Il Green Pass, la “tessera verde” che dir si voglia, si è ormai imposta. Dal 6 agosto il nuovo documento che attesta la piena vaccinazione del possessore è divenuto obbligatorio per poter accedere ad alcuni luoghi. Molti, però, soprattutto ristoratori si sono ribellati a questo nuovo modo di procedere nel quotidiano. C’è chi ha parlato di “dittatura sanitaria”, chi reputa il Green Pass un elemento discriminatorio creando scompensi e disordini sociali del tutto inutili.
Attualmente, infatti, il Green Pass sembrerebbe gravare molto sugli esercenti che non solo si troverebbero a creare una suddivisione netta tra i clienti ma rischierebbero anche sanzioni piuttosto salate se non in linea con quanto stabilito. Nonostante ciò c’è chi, munito di coraggio, si oppone senza alcuna preoccupazione pubblicando sui social messaggi di protesta: “Non siamo dei controllori”, “In questo locale non sarà mai chiesto il Green Pass”, oppure “In questa attività tutti sono benvenuti, l’accesso è libero. Né adesso, né in futuro verrà fatta discriminazione alcuna verso le scelte sanitarie che ogni libero individuo ha intrapreso in coscienza“.
Il direttore della Cappella Sansevero si dimette
In virtù di tali motivazioni, sono nate sui social numerose chat di opposizione al Green Pass. C’è chi invece, ha voluto manifestare il proprio dissenso attraverso un atto più forte, più rumoroso. L’ex direttore della Cappella Sansevero, Fabrizio Masucci, si è dimesso dal proprio ruolo appena appresa la notizia del controllo Green Pass. Le parole di Masucci, infatti sono state: “Obietto che i musei non debbano e non possano essere strumentalizzati – nel senso letterale di “usati come strumento”– per ottenere qualsivoglia scopo estraneo alle loro naturali finalità, specie quando tale strumentalizzazione contribuisca inevitabilmente a compromettere, invece che favorire, la coesione sociale, in aperto contrasto con una delle più intrinseche missioni di un museo”. Dunque, il principio che è alla base del Green Pass, per molti, cozzerebbe profondamente con dei principi fondamentali non solo della costituzione (ma proprio si un senso civico e sociale).
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