4 Luglio 2021

Manfredi, lotta alla povertà educativa: “un Patto dei sindaci del Sud”

Foto da pagina Facebook di Gaetano Manfredi

calcio napoli

In un intervista ad Avvenire, Gaetano Manfredi ha delineato gli obiettivi del suo mandato da sindaco in caso di vittoria a ottobre: “ritorno alla normalità e nuovo welfare”

Gaetano Manfredi ha iniziato qualche settimana fa la sua campagna elettorale come candidato sindaco della coalizione M5s-Pd-Leu. Sponsorizzato prima di tutto da Giuseppe Conte e da parte del M5s napoletano – cui il Pd locale ha ceduto completamente la scena durante la presentazione del candidato e non solo – l’ex rettore della Federico II e ministro proprio del Conte II ha potuto toccare con mano una serie di urgenze degenerate, causa Covid, in veri e propri drammi. Dispersione scolastica, adolescenza abbandonata, giovani e giovanissimi senza gli strumenti minimi per cogliere le opportunità della ripartenza sono solo alcune – e forse le più urgenti – delle questioni da affrontare una volta a Palazzo San Giacomo.

Di questi e di altri temi, Manfredi ha parlato in un intervista rilasciata a Marco Iasevoli per Avvenire. Se non si interviene immediatamente su questi temi sociali, spiega, Napoli e il Sud non ce la faranno. Da qui l’appello a chi competerà per la fascia tricolore nelle città del Meridione per “scrivere insieme un Patto di contrasto alla povertà educativa“.

Conciliare ripresa economica e lotta alle disuguaglianze

La vera sfida che abbiamo tutti – spiega Manfredi – di fronte sul piano politico ed istituzionale (Governo centrale, Unione Europea, Regioni e Comuni) è saper coniugare la necessaria ripresa dell’economia reale con la riduzione delle diseguaglianze sociali, ampliate come detto dalla pandemia tramutatasi ormai in una sindemia. A Napoli poi l’urgenza è ancora più stringente. Occorrono nuove politiche di welfare, che vedano protagoniste tutte le forze sane della città nell’ottica non solo di difendere ma anche far vivere i diritti primari delle persone, troppo spesso ignorati in questi anni“.

Manfredi ai sindaci del Sud: “scriviamo un Patto per il contrasto alla povertà educativa”

Come si concilia questa dicotomia? Cogliendo l’occasione rappresentata dal Recovery Plan. “Altrimenti – sottolinea Manfredi – perderemo la grande occasione di imprimere quel cambiamento che gran parte della società chiede alla politica. Spendere bene le risorse europee è un dovere istituzionale e persino morale“. Da questa necessità parte la proposta di un “Patto” che coinvolga i sindaci del Mezzogiorno.

Per questa ragione – spiega – mi sento di lanciare una proposta a tutti i candidati a sindaco delle città del Sud: scriviamo insieme un Patto di contrasto alla povertà educativa, che costituisce il vero problema che attanaglia il Mezzogiorno. Possiamo e dobbiamo costruire un sistema di welfare che metta insieme la programmazione degli enti pubblici con le iniziative dei soggetti privati per innescare un percorso virtuoso. Sanità, scuola e politiche sociali, sono settori strettamente legati tra di loro: ragioniamo quindi sulle linee di intervento e finanziamento utili a ridurre i divari sociali, economici, territoriali. Napoli e l’intero Sud hanno tutte le potenzialità per essere competitivi: per farlo, dobbiamo preliminarmente contrastare le varie forme di povertà educativa“.

Il ruolo del Terzo Settore

Una menzione particolare per il Terzo settore e, in generale, tutto il mondo dell’associazionismo e del volontariato. In questa fase, Manfredi prospetta per queste realtà “un ruolo determinante“. “Troppe volte – sottolinea l’ex rettore – l’associazionismo sia di origine cattolica che laica ha colmato le lacune dello Stato in tutte le su articolazioni. Ma una cosa deve cambiare: chi governa deve assumersi la responsabilità di agire da regia programmatoria mettendo in rete tutte le esperienze che sui singoli territori sono prossimi a chi soffre“.

Manfredi: “Napoli torni alla normalità”

Primo obiettivo, però, il “ritorno alla normalità”. “I napoletani, dopo anni di urla e conflittualità, chiedono un ritorno alla normalità, ai servizi minimi essenziali, quella sarà la priorità dal punto di vista amministrativo. Su minori e scuola, un sindaco può fare molto. Per quanto riguarda gli asili nido, servono più fondi per aprirli nonché per consentire alle donne-mamme di andare a lavorare: a tal scopo vanno intercettate le risorse del Recovery. Tra le voci principali del Pnrr – conclude Manfredi – c’è appunto il tema dell’istruzione, dai nidi all’Università. Sul tempo pieno, dopo mesi di didattica a distanza, è necessario far tornare gli studenti in classe per recuperare in primis quel bagaglio di relazioni sociali a cui hanno dovuto rinunciare“.

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