De Laurentiis: “Agnelli stava sbagliando con la Superlega ma…”
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato al Passepartout Festival di svariati argomenti tra cui la Superlega
Aurelio De Laurentiis, ospite al Passepartout Festival, ha parlato di svariati argomenti concernenti il mondo del calcio e tra questi anche il fenomeno della Superlega.
“Non sono riuscito ancora a sanare il calcio a livello mondiale, ma ho smascherato Blatter quando era alla FIFA e Platini quando era alla UEFA. La verità è che le istituzioni del calcio pensano solo a fare gli istituzionalismi con i soldi delle società: ecco da cosa nasce la Superlega. Quel progetto è figlio del fatto che le organizzazioni del calcio fanno gli istituzionalismi con i nostri investimenti.
Non avrebbe senso indebitarsi come fanno molte squadre per partecipare alla Champions e ricevere 80-90 milioni di euro, quando ne hanno spesi 200. Non quadra la situazione. All’inizio della storia della Superlega l’ho sempre fatto presente ad Andrea Agnelli che stava sbagliando, ma non tanto per la cosa in sé ma perché voleva diventare il protagonista della scena. In una società democratica invece, bisogna dare la possibilità a tutti di partecipare ad un qualcosa, ad esempio ad una competizione”.
SULLA FALSARIGA DELLA SUPERLEGA – “Dovremmo noi creare una nuova competizione estrapolandola dalla UEFA, ma facendogliela amministrare. Di modo che saremmo noi presidenti a stabilire una percentuale da dare all’organizzazione e non la UEFA a pagare noi. L’istituzione in questo caso sarebbe solo un segretario generale”.
POCHI PROVVEDIMENTI – “Agnelli, Perez e gli altri hanno sbagliato nei modi e in generale nella questione della Superlega e io questo l’ho detto fin da subito, però non hanno tutti i torti. I presidenti delle federazioni hanno più volte promesso cambiamenti ed innovazioni ma di questo non c’è stato traccia. Prendiamo Gravina ad esempio, un’ottima persona, ma in due anni e mezzo di presidenza nessun cambiamento, nessuna rivoluzione. Nel codice ci sono delle leggi che hanno trent’anni, altre venti e non sono più attuali. Perché c’è ancora il limite sugli extracomunitari tesserabili che favorirebbe le società più piccole? Perché Commisso che ha già investito più di 300 milioni nella Fiorentina sta avendo problemi a costruire lo stadio? Il calcio cambia e loro rispondono da istituzionalisti“
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