Malattia autoimmune piastrinopenia: perchè se ne parla ultimamente
Cos’è la malattia autoimmune piastronopenia e perchè in questi giorni se ne parla così tanto. Ecco la spiegazione dell’AIL
MALATTIA AUTOIMMUNE PIASTRINOPENIA – Negli ultimi giorni ha fatto tanto discutere la morte della giovane Camilla Canepa. Dopo la vaccinazione con Astrazeneca in un open day, la ragazza è deceduta.
Con le indagini è emerso che la genovese fosse affetta da una carenza di piastrine, dovuta appunto alla piastrinopenia, una malattia autoimmune, per la quale Camilla aveva intrapreso anche una terapia ormonale.
Il sito dell’Ail, l’associazione italiana contro leucemia, linfomi e mieloma, spiega nel dettaglio di cosa si tratta. Di seguito sono riportate alcune informazioni estrapolate dal sito web dell’associazione:
“La Piastrinopenia Autoimmune (ITP) è una malattia caratterizzata dalla drastica riduzione del numero di piastrine circolanti a causa della loro distruzione e della soppressione della produzione.
La malattia viene distinta in due forme: forme primarie (circa 80% del totale) e forme secondarie(20%). In entrambe le forme la natura della malattia sembra essere di tipo autoimmune e si rilevano autoanticorpi anti-piastrine.
Purtroppo però non sono note le cause che scatenano questo processo e danno origine alla malattia.
La malattia ha un’incidenza stimata con un valore compreso tra 1.6 e 3.9 casi per 100000 persone per anno.
La diagnosi di ITP viene effettuata per esclusione. Dal punto di vista clinico la malattia è caratterizzata dall’assenza di ogni altro sintomo che non sia direttamente relazionabile alla piastrinopenia. L’analisi morfologica al microscopio ottico di un campione di sangue è fondamentale per la diagnosi.
La mortalità in generale è bassa, inferiore a 1-2%, ma la malattia può influire sulla qualità di vita dei pazienti. Non è chiaro se la gravità dei sintomi abbia una relazione sulla prognosi, considerando anche il fatto che la malattia può essere asintomatica anche in pazienti con un numero di piastrine comunque inferiore alle 20000 per microLitro.
Il principale obiettivo della terapia è quello di ridurre il rischio emorragico e quindi di mantenere il numero di piastrine a livelli non pericolosi per la salute”.
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