Choc in ospedale, cittadina napoletana derisa da 118: “Tipica sceneggiata”
Choc in ospedale, cittadina napoletana derisa e insultata dal personale sanitario a Roma. Arriva la denuncia della donna: “Non era un taglio”
CHOC IN OSPEDALE, CITTADINA NAPOLETANA DERISA DA 118: ARRIVA L’INTERVENTO DI FRANCESCO EMILIO BORRELLI- Choc in ospedale a Roma: cittadina napoletana insultata e sbeffeggiata da 118 e sanitari. La donna, che aveva riportato la rottura dei tendini, ha raccontato la sua storia tramite un post sui social, così come riportato dai colleghi de IlFattoVesuviano. “Il giorno 26 Maggio ho avuto un incidente domestico. Un barattolo di vetro è esploso nella mia mano sinistra. Taglio profondo, schegge di vetro nella mano, rottura di tendini e nessuna mobilità del pollice”, racconta la cittadina napoletana.
Donna sbeffeggiata e derisa da personale sanitario: quando sparirà la discriminazione territoriale?
La cittadina napoletana ha poi così proseguito: “Chiamo il 118 e, nell’attesa che arrivi, perdo i sensi davanti al mio portone di ingresso. All’arrivo dell’auto ambulanza un paramedico donna mi vede stesa a terra e mi chiede se fossi napoletana, rispondo di si e rivolgendosi all’altro paramedico, ridendo afferma: “Napolitano, non poteva che fare una sceneggiata napoletana, lo sapevo. Alzati su!” Sentendo queste parole, la guardo e le dico con grazia e gentilezza che quello non era il momento di mostrarsi RAZZISTA, per quanto potesse esserlo. In auto ambulanza la gentile signora non smette di fare ironia sul mio essere napoletana. Con la mano sanguinante la supplico di accompagnarmi in ospedale, ma la sua risposta è “Partiamo quando lo dico io, solo dopo aver compilato tutta la scheda”.
Uno choc per la cittadina napoletana che è proseguito anche in ospedale: “Stesso trattamento “razzista” al pronto soccorso del Sant’Eugenio, una giovanissima dottoressa mi urla contro dicendomi di fare silenzio e di ringraziare Dio per l’arrivo dell’auto ambulanza perché, trattandosi di un semplice taglio, sarei dovuta andare in auto da sola. La giovane infermiera o medico urlava senza neppure aver visto la mia ferita… Nel mentre sopraggiunge un altro medico che comincia a cantare ‘Sim e Napoli paesa’.
La donna, originaria della Campania, ha poi così concluso il suo racconto: “Scherni e derisioni continuano per un’altra ora circa fino a quando non mi mettono 4 punti alla mano e mi dicono di andare il giorno dopo all’ospedale CTO dove sono poi stata operata per rottura dei tendini della mano… Non era un semplice taglio!!”
La cittadina napoletana ha poi precisato di avere tanti amici a Roma, e che la sua denuncia è contro l’ignoranza dei medici, non contro la città. “Mi auguro che questo messaggio possa circolare e diffondersi il più possibile e che arrivi a chi di dovere perché episodi come questo non si verifichino mai più. La mia denuncia ad ogni modo non si fermerà sui social…”, ha scritto la donna.
FONTE: ILFATTOVESUVIANO
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